In seguito a cambiamenti del mio planning, mi sono ritrovata di fronte ad un fine settimana di tre giorni... a saperlo prima, mi organizzavo una vacanzetta!
Comunque, venerdì non ho potuto fare molto visto che ha diluviato per tutta la giornata, quindi ne ho approfittato per fare un po' di faccende domestiche, così almeno mi sono tolta il pensiero.
La sera, sono andata con Fabrice, il proiezionista del cinema dove lavoro, al Tac Tac di Aigues-Mortes, un pub rinomato dove si può trovare qualsiasi cosa si voglia bere e forse anche di più...
Ovunque ti giri è pieno di bottiglie, famosissimo il piatto di charcuterie gigante (io non ho gustato, essendo venuta già mangiata come si suol dire), ma esattamente all'una.zero.zero si spengono le luci e il gestore ti caccia letteralmente -ma gentilmente- via munito di caschetto con torcia tipo minatore... che rabbia aver dimenticato la macchina fotografica per immortalare il momento (il mio cellulare, come risaputo, non è dotato di fotocamera)!
Ieri passeggiata in centro a Montpellier, accompagnata da Erick che si offre di farmi da guida: Promenade du Peyrou, les Arceaux, l'Arc de Triomphe, Place de la Comédie, Esplanade Charles de Gaulle, Antigone... Pranzo a Le Bouchon St Roch, ancora breve giro, poi degustazione di vini della regione a St- Gély-du-Fesc (Erick aveva due inviti), dove tra l'altro ho provato un vino arancione!
Sapore pessimo...
Sapore pessimo...
La sera, ancora non paga, cena al Petit Troc con Daniel e Céline, dopo aver praticamente circumnavigato Montpellier (tra l'altro, ho mangiato un ottimo boudin créole mai assaggiato prima, salvo poi scoprire, oggi, che trattasi di salsiccetti fatti di sangue di maiale e altri animali che non sto qui ad elencare).
Questo posto mi piace proprio, ottimo ambiente, buona musica, cibo delizioso, si può chiacchierare in tutta tranquillità... cosa chiedere di più?
Questo posto mi piace proprio, ottimo ambiente, buona musica, cibo delizioso, si può chiacchierare in tutta tranquillità... cosa chiedere di più?
E stamattina, visto che c'era l'anniversario di non so cosa, ho approfittato dell'ingresso gratuito al Castello di Beaucaire, a una cinquantina di km da casa mia. Che delusione! A parte che sono arrivata quando la visita guidata era ormai giunta al termine (alla radio non ne era stata fatta menzione!), ma non si vede veramente nulla, tranne un po' di mura, massi non ben identificati (di cartelli neanche l'ombra), una torre su più piani (vuoti), una chiesetta (pure questa vuota) e un po' di panorama.
Insoddisfattissima, mangio una triste salade au chèvre in un ristorante dall'aria malfamata (era il meno peggio, ne ho visti certi da far accapponare la pelle, e per la maggior parte erano chiusi, giustamente, sennò i turisti come fanno a farsi girare i chitarrini??- questa è una citazione coltissima che solo pochi di voi saranno in grado di cogliere) e penso: ma quant'è brutta Beaucaire?
Non posso finire la giornata così, quindi l'idea: vado a vedere l'Abbazia Troglodita di St-Roman, a tre o quattro km da Beaucaire.
Si tratta di un'abbazia interamente scavata nella roccia in cima ad uno sperone lungo il Rodano: fa impressione pensare quanto abbiano faticato a realizzare un'opera del genere e quali dovessero essere le loro condizioni di vita quassù 1500 anni fa (l'abbazia risale al V secolo). Dall'alto, tra l'altro, il panorama è notevole: il Rodano, les Alpilles, Beaucaire, Tarascon, Avignone, il Mont Ventoux... una meraviglia.
Con lo stesso biglietto, poi, posso visitare il Mas de Tourelle, una cantina gallo-romana che mi sta pure comoda visto che è sulla strada del ritorno. Sì, cantina gallo-romana: è un sito archeologico dove hanno ricostituito un vigneto e ricostruito perfettamente una cantina per produrre il vino proprio come facevano gli antichi romani.
E infatti, come archeologia sperimentale, ogni anno, la seconda settimana di settembre, si tiene la vendemmia romana, usando il torchio ricostruito perfettamente funzionante (pigiano l'uva coi piedi!). Il mosto si fa fermentare nei dolia, aggiungendo spezie, miele o acqua di mare a seconda del vino da ottenere (seguendo le ricette romane!) e viene poi imbottigliato (la guida mi ha spiegato che hanno provato a farlo invecchiare nelle anfore, ma ben presto il vino diventava aceto!). Ne producono circa 10000 litri l'anno, e questo vino viene poi venduto in Francia e all'estero.
E infatti, come archeologia sperimentale, ogni anno, la seconda settimana di settembre, si tiene la vendemmia romana, usando il torchio ricostruito perfettamente funzionante (pigiano l'uva coi piedi!). Il mosto si fa fermentare nei dolia, aggiungendo spezie, miele o acqua di mare a seconda del vino da ottenere (seguendo le ricette romane!) e viene poi imbottigliato (la guida mi ha spiegato che hanno provato a farlo invecchiare nelle anfore, ma ben presto il vino diventava aceto!). Ne producono circa 10000 litri l'anno, e questo vino viene poi venduto in Francia e all'estero.
A fine visita, si può scegliere di degustare vini moderni o antichi; io ovviamente non ho resistito e ho assaggiato i tre vini "romani": il Mulsum (miele e cannella), il Turriculae (con aggiunta di acqua di mare per una migliore conservazione!) e il Carenum, dolce e liquoroso, simile in maniera impressionante al vino cotto!
A questo punto, tornerò per la vendemmia....
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