giovedì 24 aprile 2014

Et oui, ça démarre...

Eh sì, la mia "vita parallela" comincia proprio ad ingranare, non riesco più a stare dietro a tutto e il mio blog rimane inesorabilmente, inevitabilmente e maledettamente indietro! Ma vediamo le cose con ordine.

Martedì scorso, prima puntata su Montpellier by night: invitata da un ragazzo conosciuto in occasione del Petit Troc, sono andata al La Petite Scène, dove, come spesso accade qui, si esibiva un trio soul-funky da urlo. E devo dire che Place de la Comédie la sera ha davvero un suo fascino... peccato che i parcheggi siano tutti a pagamento, pure la sera, 24h su 24, non stop.

Giovedì sera, nuova serata OVS: questa volta si va al Le Zèbre Bleu, locale affollatissimo della periferia montpelliéraine (Lattes, proprio ad essere precisi). Vedo qualche faccia già vista, e conosco pure diverse persone tra cui un ragazzo di nome Erick, che, tra una chiacchiera e l'altra, si offre di farmi scoprire un po' dell'entroterra dell'Hérault il Lunedì di Pasqua. Volontiers!

Venerdì, shopping sfrenato a Nimes: in realtà, devo comprarmi l'abito per il matrimonio di Luca e Claudia, motivo del mio fugace rientro a casa a fine maggio (tanto per aprire una parentesi: so che il matrimonio esula dal soggetto di questo blog, ma visto che sarà l'evento del decennio, come esimermi dal cercare di fare una cronaca del suddetto?), quindi ne approfitto per comprare francese: Naf Naf, Eram per le scarpe, Lancome, e l'immancabile Camaieu! A fine giornata il mio conto corrente chiede pietà, ma in compenso, su suggerimento di Audrey, ho scoperto un ottimo ristorante italiano dietro alla Maison Carrée, La Locanda. Nel caso qualcuno di voi fosse interessato... 

Sabato e domenica (Pasqua): N.C., abbiamo sgobbato a più non posso al lavoro, visto che il tempo era pessimo i turisti si sono tutti rifugiati da noi! 
Culturespaces ringrazia... io un po' meno.

E veniamo a lunedì: come promesso, Erick mi porta a conoscere l'arrière -pays: direzione les Gorges de l'Hérault (canyon formato dal fiume Hérault, appunto), mi mostra il Ponte del Diavolo (e con stupore scopro che la storia è grosso modo la stessa!), visitiamo un paesino favoloso, Saint-Guilhem-Le-Désert (casette in pietra, abbazia romanica con chiostro perfettamente conservato, artigiani a iosa...), picnic e poi via, a Saint-Jean-de-Buèges, comune di appena 202 abitanti dal sapore di altri tempi, con tanto di castello in cima al cucuzzolo.
Sosta birretta delle 5, perché una Blanche per dissetarsi è sempre gradita, e si riparte alla ricerca di chiese e chiesette romaniche aperte (qui ce n'è davvero un'infinità!), salvo poi scoprire che sono chiuse perché oggi, pur essendo un giorno festivo, non è domenica. Peccato davvero...

Mi pare di non aver tralasciato nulla, credo sia sufficiente come riassunto, no?

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