lunedì 5 maggio 2014

Weekend sétois

Ahhh, quelle semaine! Mentre le vendite al Cinema decollano letteralmente (merito del ponte del 1° maggio, delle vacanze scolastiche ma soprattutto delle straordinarie capacità di marketing delle bigliettare, di cui trovate un ritratto impietoso alla pagina Photos), questa settimana ho dovuto trovare il tempo di dedicarmi alla cucina. Tra lavoro, spesa, faccende domestiche, corso di stretching zen (ma ve l'avevo detto che a marzo avevo iniziato un corso di stretching zen? se no, ora lo sapete) dal sito OVS mi spuntano inviti come funghi, quindi che fai, non ci vai? 
Ma certo che sì!

E così giovedì 1° maggio, dopo una giornata estenuante fatta di DISPENSOSORRISIAIOSA e SONOGENTILEECARINACONTUTTI, mi reco a Sète dove Gaby (l'organizzatore del Petit Troc) questa volta si è inventato un aperitivo-cena sotto forma di picnic in cima al cucuzzolo del Mont Saint Clair. 
Ovviamente arrivo in ritardo, visto che faccio chiusura e naturalmente i conti della cassa non tornano, e trovo gli altri su una panchinetta a mangiare sushi e sorseggiare vino...in un clima assolutamente polare! Nonostante il sole, il caspiterino di Mistral quassù si fa proprio sentire, e nonostante abbia addosso già 2 giubbetti (avevo immaginato che fosse fresco, ma non pensavo così tanto) sto letteralmente gelando. Gaby è talmente gentile da prestarmi un ulteriore giubbotto, preso direttamente a casa sua, posteggiata a due passi (posteggiata, sì, visto che trattasi di un camper). 
Per la cena, parcheggiato il camper di traverso per farne una barriera frangivento, quiche, insalata, dolce (preparato con le mie manucce), vino rosso e bianco, musica di sottofondo, discorsi interessanti... abbiamo sfidato Eolo, ma ne è proprio valsa la pena.
(ringraziamento particolare per la foto a Bruno!)


E ieri sera mi ritrovo ancora una volta a Sète, e ancora una volta a cena con Daniel e Céline. 
Daniel ci ha invitato a casa sua (doveva esserci anche un quarto banchettante, ma ha dato forfait) per mangiare la sola, inimitabile, unica Tielle sétoise, una specie di torta salata farcita di calamari e polipo o seppia e salsa al pomodoro piccante (tra l'altro piatto di origine italiana, mi segnalano): una roba da leccarsi i baffi, tant'è vero che faccio il bis (in realtà, reitero pure la quiche porri e roquefort di Daniel e il cake melanzane e feta di Céline, però questa  è un'altra storia...). 
A lato, il taglio solenne della suddetta.

Ma, inevitabilmente, il finale culinario è mio: come non concludere questo pasto luculliano con un bel tiramisù ad personam?
Mancandomi un recipiente per farne uno unico, infatti, ho dovuto utilizzare vaschette "personali" in alluminio, col risultato che ognuno si è mangiato a dir poco mezzo chilo di tiramisù, il che, sommato al resto della cena e alle due bottiglie di vino gentilmente messe a disposizione del padrone di casa, personalmente mi ha dato del filo da torcere... 
Fortuna che tra il pasto e il ritorno a casa abbiamo avuto scambi di opinioni su quasi tutti gli argomenti su cui si possano avere delle opinioni, e quindi al momento di mettermi al volante ho ripreso un po' di brio (contrariamente a quanto penseranno i più maligni, il filo da torcere me l'ha dato più tutto il ben di Dio che mi sono mangiata che il vinello, che tra l'altro era pure ottimo).

E prossimo weekend, Apéroplage (ma quant'è fico abitare vicino al mare?)!


1 commento:

  1. Miam, miam les tielles avec une bonne salade et c'est parti !

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