Weekend posticipato ancora una volta (anche se sabato sera ho fatto la fete con parte della cricca del Petit Troc al "Terminal" locale!), ieri mi sono concessa un giro ad Avignone.
Visto che il cinema in cui lavoro è inserito nelle attrazioni citate nella guida "Bienvenue en Provence", abbiamo un biglietto che ci permette di entrare gratuitamente nei siti che fanno parte del circuito, per cui posso visitare il Palazzo dei Papi e il celebre Pont Saint Bénezet senza spendere un centesimo!
Tragitto stradale difficile (stanno rifacendo un sacco di incroci e rotonde, quindi il mio navigatore è un po' impreparato!) arrivo al Parking des Italiens, che so per certo essere gratuito. Quello che non so, e che scopro sur place, è che c'è una navetta gratuita ogni 5 minuti che conduce direttamente al centro (e viceversa per il ritorno, quindi).
Salita a bordo, il signore seduto di fronte a me, magari vedendomi un po' spaesata, mi chiede dove sono diretta, e così iniziamo a parlare. Mi dice che sta andando in un ristorante del centro non lontano dall'ufficio turistico, e si offre di mostrarmi la strada per il Palazzo dei Papi e di accompagnarmi fino all'ufficio.
Scesi a Place Pie, durante il percorso mi elenca tutte le cose da non mancare ad Avignone, compresi musei e ristoranti (il tizio è meglio di una guida Michelin!) e mi lascia proprio davanti all'ufficio turistico, dove prendo la pianta della città, anche se a questo punto forse non ne avrei bisogno...
Mi dirigo a Place de l'Horloge, dove pranzo al ristorante Lou Mistral comodamente nella terrasse (fa molto turista). A fine pasto, piccolo inconveniente: mi reco alle toilettes, ma la porta del bagno delle donne non si chiude, quindi nell'impellenza uso il bagno degli uomini, salvo che qui la porta chiude bene eccome, tant'è vero che rimango chiusa una buona decina di minuti nell'attesa di riuscire a capire come caspita sbloccare la serratura. Quasi in preda al panico, finalmente, non so come, riesco a liberarmi (per fortuna nessuno attendeva fuori!), saluto con nonchalance i camerieri del ristorante e parto alla volta del Palazzo dei Papi.
Preso il biglietto gratuito, mi danno pure un'audioguida fantastica dotata di approfondimenti, musiche medievali e ricostruzioni delle stanze da guardare direttamente sul piccolo schemo dell'audioguida stessa! E come se non bastasse, quasi ovunque ci sono schermi con filmati che spiegano benissimo le funzioni delle stanze e come le stesse fossero decorate; chi visita senza audioguida può leggere i sottotitoli (fra/eng), ma chi possiede l'audioguida digita il numero dello schermo e può ascoltare i filmati con un perfetto sistema di sincronizzazione! Mi chiedo se da noi questa non sia fantascienza...
Uscita dal Palazzo, mi imbatto nel Museo del Petit Palais, proprio a due passi, e mi dico: perché no?
Appena entrata, trovo praticamente solo opere di artisti italiani: Agnolo e Taddeo Gaddi, Ambrogio e Pietro Lorenzetti, i fratelli Vivarini, tutta "gente" incontrata durante gli anni universitari. Mi stupisco di trovare menzionate in un pannello le Marche (pensavo che i Francesi ci ignorassero totalmente), poi la sorpresona: trovo i miei carissimi Carlo e Vittore Crivelli, ma anche Lorenzo d'Alessandro (di San Severino!!), Paolo da Visso, Giovanni Angelo d'Antonio (di Camerino!!), Ludovico Urbani (sanseverinate pure lui), Giovanni Pagani da Monterubbiano, Luca di Paolo da Matelica (presente con un ritratto di San Nicola da Tolentino!)... per me, una chicca!
Terza tappa, le Pont d'Avignon. Anche qui, biglietto + audioguida gratis (audioguida che termina, tra l'altro, con tutte le declinazioni possibili sulla celebre canzoncina, dal reggae al funky, passando dal jazz!).
Per chi non lo sapesse, la leggenda vuole che il ponte sia stato costruito quando un pastorello di 12 anni, Bénezet, ricevette l'ordine divino di realizzare un ponte che collegasse le due rive del Rodano. Terminato nel 1185 (ma la parte finale era in legno), ricostruito in muratura nel XIII secolo, il Ponte costituiva la frontiera tra lo Stato Pontificio e il Regno di Francia, ed essendo l'unico ponte per chilometri e chilometri ad attraversare il fiume, si doveva pagare una profumatissima tassa per raggiungere l'altra sponda.
Crollato a più riprese a causa dell'impetuosità del fiume, fu definitivamente abbandonato nel 1669 (e infatti oggi è un ponte a metà!). Sull'isola Barthelasse, su cui si appoggiava il Ponte, a quest'epoca si trovavano numerosi caffé, le guinguettes, e quindi in realtà si ballava sotto, e non sopra, il ponte!
Finita la visita, giretto in centro (ne approfitto per mangiare un gelatuccio visto che fa un caldo bestiale!), e scopro che qui esiste pure il Musée Angladon dove, tra gli altri, ci sono pure Van Gogh e Modì!!! E che faccio li lascio li soli soletti??
Devo tornare pure qui...
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