giovedì 3 aprile 2014

Orange... l'intemporelle!

Dopo una settimana non stop, ieri finalmente ho avuto tutta la giornata per me. Pensate che io sia rimasta comodamente sdraiata sul divano o che mi sia trascinata stancamente per tutta casa?
Ovviamente no!
Mi sono recata nell'unica città europea che conservi ancora intatto il muro portante del teatro romano. 
Di che sto parlando? Ma di Orange! 

Ancora una volta, visto che anche questo sito è gestito da Culturespaces, posso entrare gratuitamente grazie alla mia invitation. Quindi, dopo aver preparato scrupolosamente il "piano" (verifica della strada da percorrere per evitare il più possibile l'autostrada che inevitabilmente il navigatore vorrà propormi, ricerca di un parcheggio gratuito e conseguente calcolo del percorso da fare a piedi, etc etc), sono pronta ad affrontare il centinaio di km che mi separa da un altro monumento che sogno di vedere da una vita.

Arrivo fino a Nimes sulla strada nazionale, ma poi sono costretta a prendere la A9 (la Languedocienne) perché addentrandosi nella regione le strade sono sempre più tortuose e ci metterei troppo tempo. Lungo la strada si aprono vallate, ci sono boschi, si attraversa il Rodano e si vede anche una meravigliosa distesa di pannelli solari in mezzo alla natura, quindi sono felice nel vedere che non siamo solo noi a concepire tali nefandezze.
Prendo l'uscita 21 per Orange e scopro con mio grande stupore che il centro è praticamente a 900 metri dallo sbocco dell'autostrada! Parcheggio gratuitamente fuori dal centro storico e in 10 minuti di cammino mi ritrovo davanti all'imponente muro del Teatro Antico. Di fronte, l'ufficio turistico, dove prendo la piantina della città.

Uno sguardo all'orologio: è già mezzogiorno, conoscendomi passerò almeno un paio d'ore tra teatro e museo, quindi decido di mangiare subito e di iniziare la visita nel primo pomeriggio.

Breve giretto e mi imbatto in una brasserie, le Palace, che accetta i miei ticket restaurant. Essendo presto, sono l'unica cliente, quindi i gestori, una giovane coppia, mi accolgono con tutte le cure del caso. Non solo mangio e bevo benissimo (ottimo vino bianco secco), ma la ragazza mi indica pure alcuni luoghi poco frequentati da turisti che devo assolutamente visitare, e mi regala due inviti per una degustazione di vini che si terrà nel prossimo weekend (alla quale non potrò andare perché ovviamente lavoro, ma basta il pensiero). Meritano decisamente un commento positivo su Tripadvisor!


Finito il lauto pasto, torno sui miei passi e entro nella biglietteria del Teatro. Dopo le presentazioni del caso, inizio la mia visita (con tanto di audioguida) e, una volta sbucata a lato della cavea, rimango a bocca aperta: una frons scenae perfettamente conservata alta 37 metri, che il Re Sole, durante una sua visita, non esitò a definire "le più belle mura del mio regno".

Scopro quindi che il teatro è costruito alla maniera greca, vale a dire "appoggiato" alla retrostante collina di Saint-Eutrope, che è stato parzialmente distrutto e saccheggiato dai Visigoti nel 412, trasformato in centro abitato fortificato tra '500 e '600 e in prigione dopo la Rivoluzione, abbandonato e infine recuperato e perfettamente restaurato.
Visito anche il contiguo Museo, che ospita fregi e statue provenienti dal teatro, e qui apprendo, dalla mia collega in biglietteria, che in estate il Teatro è protagonista di una stagione lirica, le Choregies; in scena quest'anno Otello e Nabucco di Verdi. Perché non farci una capatina...

Uscita dal Museo, mi arrampico fino in cima della suddetta collina: resto un po' delusa, il verde non è particolarmente curato, e anche da quella che dovrebbe essere la terrazza panoramica sul Teatro non è che si veda granché a causa delle erbacce che regnano sovrane.
In compenso, mi appare da lontano il Mont Ventoux di petrarchesca memoria...

Tornata a "valle", finisco il giro del centro storico, che mi lascia un po' perplessa: trascuratezza che rasenta l'abbandono, meno male che l'Arco di Trionfo romano, rimasto tutto solo al centro di una grande rotatoria erbacciosa, è in fase di restauro, ma vi assicuro che il viale da percorrere per arrivarci è degno della banlieue parigina... E fortuna che sia l'Arco che il Teatro Antico sono patrimonio mondiale UNESCO!

Tuttavia, bilancio più che positivo della giornata.
Posso mettere un'altra crocetta nell'elenco dei luoghi da visitare, ça c'est fait!


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