lunedì 6 ottobre 2014

Octobre ensoleillé

Et voilà, e pure ottobre è iniziato! 
E mai titolo fu più azzeccato, perché il sole e il caldo, almeno nei primi giorni del mese, si sono fatti davvero sentire (ammetto: il titolo non è farina del mio sacco, ma ho tratto "ispirazione" dal nome del bagnoschiuma sul catalogo del Lidl).

Quindi perché non approfittare di un quanto mai insolito giorno di riposo in contemporanea con Audrey per andare a far carbone insieme da qualche parte?
Detto, fatto: venerdi' mattina, dopo aver comprato il regalo per Pierre-Louis (il figlio di Laurent, mio ex capo a Château Pape Clément), che avro' il piacere di conoscere durante il mio imminente weekend a Bordeaux, ci troviamo con Audrey al Cap Costières di Nîmes, facciamo pranzo alla caffetteria e poi via!, alla volta di Uzès, borgo medievale nell'entroterra gardois.

In realtà il borgo non lo vediamo affatto, ma ci passiamo soltanto intorno (perché? lo scoprirete nelle puntate seguenti), la nostra mèta é il Musée du Bonbon Haribo, con piccola deviazione alla Source d'Eure, ovvero la sorgente che alimentava il Pont du Gard ai tempi dei Romani.

La nostra prima tappa è proprio la Source, dove Audrey mi spiega minuziosamente il perché della scelta del sito da parte dei Romani e il funzionamento dell'acquedotto (e qui ammetto che mi torna un certo, seppur minimo, orgoglio italico). 
Ma anche la cornice merita ampiamente: prati spaziosi e verdissimi, sentieri curati, panche e tavoli di legno per piqueniquer, i cigni che si rincorrono lungo il fiume (il "galletto" del gruppo voleva fare colpo sulle donzelle, ma invano... uomini e animali non differiscono poi tanto!)... insomma, complice il bel tempo e la temperatura più che gradevole, un luogo ideale per trascorrere qualche ora in tutta tranquillità.

Ma non è il nostro caso: il museo che tutti i golosi sognano ci attende. Quella gran fortunata di Audrey (che ultimamente vince di tutto) ha vinto un chilo di caramelle e due ingressi al museo partecipando ad un gioco radiofonico, e cosi' eccoci qua!

Museo ipercolorato, dai sentori zuccherosi (mi aspetto quasi che da un momento all'altro mi salti fuori Willy Wonka), che spazia dalla storia dell'azienda a quella delle campagne pubblicitarie (da sogno les affiches di fine '800), per arrivare al processo produttivo e relativi macchinari, senza dimenticare uno spazio ludico dove puoi provare a fare la torsione della liquirizia o impilare le scatole pronte per la distribuzione.

E poi c'è la boutique, dove puoi acquistare le ultime novità in fatto di bonbon (la signora davanti a noi alla cassa ha speso 89 euro in dolcetti!) ma anche oggettistica, tipo tovagliette, vassoi, raccoglitori... tutto rigorosamente in stile Haribo.
Personalmente, vista la mia tendenza all'ingrasso in terra francese, ho optato per una sobria cartolina gigante che riproduce una delle suddette affiches.

Il tipo alla cassa mi ha guardato quasi con pietà e ha fatto una faccia tipo: "Ma tu sei normale?"...



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