"Sfogliando" La Repubblica di stamattina, leggo che Renzi alla Leopolda n.5 ha affermato che il posto fisso non c'è più. Bella scoperta! Te ne accorgi solo ora? "E' uno shock psicologico enorme perdere il lavoro, cosa fai? Vai al centro dell'impiego, ti iscrivi, senti tutta la solitudine..." Con tutto il rispetto, Renzi, ma tu che ne sai dello shock psicologico del perdere il lavoro? La conosci la frustrazione del non sapere cosa farai domani?
Va bene constatare l'esistenza di un problema, ma al problema bisogna trovare una soluzione!
Ed è una vita che ce ne promettete una...
Ed è una vita che ce ne promettete una...
E mi viene da pensare che forse ho fatto proprio bene a partire, certo, la Francia non è che stia messa tanto meglio, pero' almeno se ti sai muovere qualche chance in più ce l'hai...
Nel caso qualcuno sia interessato, riassumo brevemente le tappe fondamentali del migrante (in Francia, ma credo che valga un po' ovunque).
Tappa n.1: trovare un lavoro prima di partire. Se arrivi e non hai un lavoro, non puoi fare praticamente nulla, a partire dall'alloggio (ovviamente chiedono delle garanzie, e danno un'occhiata al tuo contratto e al tuo salario), a meno che non si abbia la fortuna di avere qualcuno che ti ospiti per i primi tempi. Diversi sono i siti da consultare, a partire da Pôle Emploi.
Tappa n.2: trovare una casa. Per fare qualunque cosa, ti chiedono un certificato di domicilio, e se non ce l'hai non c'è santo che tenga, non si commuovono neanche un po'. Una volta trovata casa, puoi aprire un conto corrente (a patto che tu abbia già un lavoro), fare la tessera per l'abbonamento ai mezzi pubblici, chiedere la Carte Vitale, ossia la tessera sanitaria...
Meglio evitare le agenzie immobiliari, le commissioni sono alle stelle e i prezzi per l'affitto pure. La cosa migliore da fare, rivolgersi direttamente ai proprietari, il primo sito da consultare Le bon coin.
Tappa n.3 aprire un conto corrente. Se lavori, non c'è nessuno che ti paghi in contanti, ma ti fanno un bonifico o ti danno un assegno, che pero' non puoi cambiare da nessuna parte se non hai un conto corrente (a Bordeaux avevo ricevuto un assegno premio, ma ho dovuto aspettare di tornare in Italia per cambiarlo).
Per gli stranieri, l'istituto dove è più semplice aprire un conto è la Banque Postale (costo annuale 61,00 €), ma ci sono anche diversi conti online gratuiti (farà old style, ma purtroppo io sono ancora un po' diffidente in merito).
Arrivati alla tappa n.3, si è già a buon punto. Si puo' sottoscrivere una mutuelle per i rimborsi delle spese sanitarie (a patto di avere un numero di sécurité sociale, che si puo' avere solo se si lavora da almeno 4 o 6 mesi, non ricordo più), si puo' prendere uno dei numerosi forfaits telefonici, per il quale è indispensabile il conto corrente (io ho un forfait Free a 2€ al mese, ma all'inizio avevo una ricaricabile Lycamobile, che puoi ordinare su internet e ti arriva a casa, ma devi avere una casa!)... insomma, puoi iniziare a sentirti un po' meno "nuovo arrivato".
Ora, io non è che voglia incitare ad un abbandono di massa del paese natio, pero' un pensierino fatecelo se ne avete la possibilità. Se non altro per ampliare un po' le vedute e per un arricchimento personale tout court.
E' un'esperienza che ti apre gli occhi su tante cose, te stessa in primis.
Poi un giorno, quando tutto cio' che deve essere rottamato sarà scomparso, e quando si avrà speranza di poter trovare un posto di lavoro senza dover supplicare qualcuno perché ti raccomandi a qualcun'altro, forse si tornerà a casa.
Matteo, ho (una tiepida) fiducia in te.
Nessun commento:
Posta un commento