Vivere una Coppa del Mondo all'estero è dura. Vivere una Coppa del Mondo che finisce così è peggio.
E io m'ero pure portata apposta il decoder da casa per poter vedere le partite...
E io m'ero pure portata apposta il decoder da casa per poter vedere le partite...
Ma torniamo indietro.
Sabato 14 giugno. L'estate è alle porte, iniziano i Mondiali per l'Italia e io manco l'unica partita (forse) decente della mia Nazionale (non avendola vista non so se era decente, ma almeno abbiamo vinto), perché ero a fare l'Apéroplage, che si è trasformato in una lunghissima serata da cui sono riuscita a liberarmi solo a mezzanotte e mezza con l'intento di vedere almeno il secondo tempo.
Sabato 14 giugno. L'estate è alle porte, iniziano i Mondiali per l'Italia e io manco l'unica partita (forse) decente della mia Nazionale (non avendola vista non so se era decente, ma almeno abbiamo vinto), perché ero a fare l'Apéroplage, che si è trasformato in una lunghissima serata da cui sono riuscita a liberarmi solo a mezzanotte e mezza con l'intento di vedere almeno il secondo tempo.
Ovviamente, appena ho appoggiato l'orecchio al cuscino sono crollata (giusto il tempo di gioire per il gol di Balotelli), il rosé che avevo in circolo ha dato i suoi frutti.
Venerdì scorso, il giorno della grande débacle contro Costarica (il o la, devo ancora capire, se qualcuno può illuminarmi lo faccia), sono andata con Daniel in un pub-enoteca alle porte di Montpellier per vedere il match dell'Italia e à suivre Francia-Svizzera.
Ora, è già una sofferenza incalcolabile non poter sbraitare come fai quando vedi la partita coi tuoi amici o, meglio ancora, da sola (sono capace di monologhi che neanche la buonanima di Martellini sarebbe in grado di fare), ma è ancora peggio quando sei sotto di un gol e i Francesi che siedono intorno a te, già arrivati per avere i posti buoni per la partita dei Bleus, festeggiano ogni volta che l'arbitro fischia a favore dei Costaricani.
Al fischio finale, poi, manca la ola.
E dire che un'ora più tardi io cantavo pure la Marsigliese... Va beh, pensavo, tutto sommato abbiamo ancora una chance, basta che Matador & compagni non siano tanto in forma.
Una delle poche volte nella mia vita in cui mi sono sentita ottimista.
Per la cronaca Francia-Svizzera 5-2 (e Benzema ha sbagliato un rigore e l'arbitro non ha convalidato un sesto gol perché ha fischiato la fine della partita mentre il suddetto Benzema tirava in porta).
C'è mancato poco che tirassero giù il soffitto.
E stasera, ore 17.55, puntuale come un orologio svizzero sono davanti alla tv, dopo aver passato la giornata a Nimes per conseguire l'abilitazione elettrica (obbligatoria in Francia, anche per tirare su tre levette nel contatore!), essere tornata a buona andatura ed essermi fatta una doccia vite fait.
Finalmente riesco a sentire Buffon che "intona" Fratelli d'Italia (forse sarebbe più giusto dire "urla") e, altrettanto finalmente, posso imprecare e mandare dei vaffa, come nella migliore tradizione, nella solitudine della mia stanza e della casa tutta.
La partita si rivela, anche questa da tradizione, una vera e propria palla, attaccata al catenaccio: i nostri sono lenti, macchinosi, imprecisi, in breve già dal 5° minuto si vede che giocano solo ed esclusivamente per difendere il patetico 0-0 che li condurrebbe agli ottavi. Tradotto in soldoni: il modo migliore per perdere una partita.
E infatti, all'81° minuto, uno (per me, magari per voi no, ma io sono una donna, che ne capisco di pallone) sconosciuto Diego Godìn, preciso come qualcuno che ti telefona mentre hai appena messo a tavola degli spaghetti alla carbonara, con una capocciata su calcio d'angolo beffa Buffon e ci manda all'inferno.
Improvvisamente ci svegliamo, tiriamo fuori le ultime energie che abbiamo in corpo (farlo dall'inizio della partita, no?), cerchiamo di sfruttare anche i 5 minuti di recupero che ci vengono concessi, ma niente: l'Uruguay passa, e noi ce ne torniamo a casa.
Io sono sempre una donna, e di pallone non ne capisco nulla (ma so cos'è un fuorigioco, e non mi pare poco!), però Cesarone (Prandelli), ormai dimissionario, vorrei farti due domande, ma anche tre, ma anche quattro o forse di più: perché ti ostini a convocare un brocco come Thiago Motta? Perché non se lo riprende il Brasile, così almeno lui forse diventa campione del mondo? Perché Marchisio, di fronte ad un arbitro che si chiama Moreno (già cattivo presagio!) ed è soprannominato Dracula, decide di farsi cacciare quando manca ancora mezz'ora? Perché Antonio Cassano, che non è partito titolare, sia venerdì che oggi dopo 5 minuti aveva già il fiatone e la faccia di uno che ha i crampi alla fine di un secondo tempo supplementare? Perché hai voluto giocare quest'ultima partita tutta in difesa, quando tentando il tutto per tutto, o almeno giocando come una squadra normale, avremmo avuto una chance?
Alla fine della fiera: l'Italia è fuori, eliminata, kaputt (sebbene in compagnia di un'altrettanto non eccellente Inghilterra), non mi resta, volente o nolente, che tifare Francia, così almeno manterrò la mia incolumità fisica.
Allez les Bleus, allez les Bleus...
Venerdì scorso, il giorno della grande débacle contro Costarica (il o la, devo ancora capire, se qualcuno può illuminarmi lo faccia), sono andata con Daniel in un pub-enoteca alle porte di Montpellier per vedere il match dell'Italia e à suivre Francia-Svizzera.
Ora, è già una sofferenza incalcolabile non poter sbraitare come fai quando vedi la partita coi tuoi amici o, meglio ancora, da sola (sono capace di monologhi che neanche la buonanima di Martellini sarebbe in grado di fare), ma è ancora peggio quando sei sotto di un gol e i Francesi che siedono intorno a te, già arrivati per avere i posti buoni per la partita dei Bleus, festeggiano ogni volta che l'arbitro fischia a favore dei Costaricani.
Al fischio finale, poi, manca la ola.
E dire che un'ora più tardi io cantavo pure la Marsigliese... Va beh, pensavo, tutto sommato abbiamo ancora una chance, basta che Matador & compagni non siano tanto in forma.
Una delle poche volte nella mia vita in cui mi sono sentita ottimista.
Per la cronaca Francia-Svizzera 5-2 (e Benzema ha sbagliato un rigore e l'arbitro non ha convalidato un sesto gol perché ha fischiato la fine della partita mentre il suddetto Benzema tirava in porta).
C'è mancato poco che tirassero giù il soffitto.
E stasera, ore 17.55, puntuale come un orologio svizzero sono davanti alla tv, dopo aver passato la giornata a Nimes per conseguire l'abilitazione elettrica (obbligatoria in Francia, anche per tirare su tre levette nel contatore!), essere tornata a buona andatura ed essermi fatta una doccia vite fait.
Finalmente riesco a sentire Buffon che "intona" Fratelli d'Italia (forse sarebbe più giusto dire "urla") e, altrettanto finalmente, posso imprecare e mandare dei vaffa, come nella migliore tradizione, nella solitudine della mia stanza e della casa tutta.
La partita si rivela, anche questa da tradizione, una vera e propria palla, attaccata al catenaccio: i nostri sono lenti, macchinosi, imprecisi, in breve già dal 5° minuto si vede che giocano solo ed esclusivamente per difendere il patetico 0-0 che li condurrebbe agli ottavi. Tradotto in soldoni: il modo migliore per perdere una partita.
E infatti, all'81° minuto, uno (per me, magari per voi no, ma io sono una donna, che ne capisco di pallone) sconosciuto Diego Godìn, preciso come qualcuno che ti telefona mentre hai appena messo a tavola degli spaghetti alla carbonara, con una capocciata su calcio d'angolo beffa Buffon e ci manda all'inferno.
Improvvisamente ci svegliamo, tiriamo fuori le ultime energie che abbiamo in corpo (farlo dall'inizio della partita, no?), cerchiamo di sfruttare anche i 5 minuti di recupero che ci vengono concessi, ma niente: l'Uruguay passa, e noi ce ne torniamo a casa.
Io sono sempre una donna, e di pallone non ne capisco nulla (ma so cos'è un fuorigioco, e non mi pare poco!), però Cesarone (Prandelli), ormai dimissionario, vorrei farti due domande, ma anche tre, ma anche quattro o forse di più: perché ti ostini a convocare un brocco come Thiago Motta? Perché non se lo riprende il Brasile, così almeno lui forse diventa campione del mondo? Perché Marchisio, di fronte ad un arbitro che si chiama Moreno (già cattivo presagio!) ed è soprannominato Dracula, decide di farsi cacciare quando manca ancora mezz'ora? Perché Antonio Cassano, che non è partito titolare, sia venerdì che oggi dopo 5 minuti aveva già il fiatone e la faccia di uno che ha i crampi alla fine di un secondo tempo supplementare? Perché hai voluto giocare quest'ultima partita tutta in difesa, quando tentando il tutto per tutto, o almeno giocando come una squadra normale, avremmo avuto una chance?
Alla fine della fiera: l'Italia è fuori, eliminata, kaputt (sebbene in compagnia di un'altrettanto non eccellente Inghilterra), non mi resta, volente o nolente, che tifare Francia, così almeno manterrò la mia incolumità fisica.
Allez les Bleus, allez les Bleus...
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