Ed eccomi qua, di ritorno dalla madrepatria!
Come preannunciato, ho passato il weekend a casa per l'evento dell'anno, ma che dico dell'anno, del decennio, ovvero il matrimonio di Luca e Claudia. Ora, non se ne abbiano coloro che si sono sposati mentre mi trovavo a Bordeaux, in quel frangente non avevo un soldo e non potevo assolutamente spostarmi; stavolta non è che sia diventata Paperon de' Paperoni ma almeno qualcosetta guadagno, e poi grazie a Mr. Ryanair...
Dunque, sono partita giovedì alle 16 dall'aeroporto di Marsiglia e alle 21 ero a casa, pizza rigorosamente home made (grazie mamma!), doccia e... via all'Agorà dove già stavano prendendo forma gli scherzi da fare agli sposi.
Venerdì, giri vari tra incombenze (vd commercialista) e visite promesse e non, serata un po' allegrotta (un po' troppo forse, considerando che il giorno seguente la cosiddetta "allegria" sarebbe diventata "delirio").
E veniamo a sabato: partenza alle 17.45 dall'Agorà seguendo il pullman generosamente offerto dagli sposi (ma io sono andata in macchina con Laura, con la convinzione di non voler rientrare troppo tardi, sapendo benissimo di mentire a me stessa), direzione Mogliano: ovviamente, iniziando la cerimonia alle 18, siamo arrivati in ritardo...
Cerimonia con rito civile nel giardino del ristorante, forse non molto convenzionale (ecco spiegato il titolo del post), ma sicuramente a immagine e somiglianza degli sposi (a chi verrebbe in mente di sposarsi con One degli U2 in sottofondo, tanto per dirne una?), semplice e in ogni caso molto apprezzata da noi della cricca.
Se penso ad alcuni lunghissimi, interminabili, eterni matrimoni "tradizionali", qualche volta credo di essere stata ad un passo dallo svenimento...
A seguire ricchissimo antipasto a buffet in terrazza, e poi, senza troppo attendere (come invece spesso accade nei matrimoni "normali", dove gli sposi vanno a farsi le foto in località a 350 chilometri dal ristorante, impedendo di fatto a tutto il parentado e non solo di iniziare a mangiare, cosa che fa lievitare le ore di permanenza del suddetto parentado nel suddetto ristorante) entriamo in sala per accomodarci a tavoli che portano strani nomi di animali australiani -il mio era Quokka-, in riferimento (secondo la mia modesta interpretazione, ho dimenticato di chiedere conferma) all'imminente viaggio di nozze.
Si susseguono varie portate, musica (e già qualche sentore di danze folli), innumerevoli brindisi e calate, intervista doppia agli sposi, filmato che attenta al maquillage della sposa... e dopo la torta (e immancabili amari di ogni genere) ci spostiamo nella saletta accanto dove il dj comincia a "suonare" qualcosa (uso le virgolette perché come dice il mio carissimo Sergino il dj non suona affatto. Avete mai visto un dj con uno strumento?).
Ovviamente io ho la faccia di bronzo e non mi faccio pregare, anche se in pista non c'è nessuno... tempo 5 minuti balliamo tutti.
Ovviamente io ho la faccia di bronzo e non mi faccio pregare, anche se in pista non c'è nessuno... tempo 5 minuti balliamo tutti.
Come previsto, Laura rientra alla base senza di me, "approfitto" di Mara, Gianluca & Multipla per godermi ancora un po' la serata, che sta volgendo in realtà a mattina...
Risultato: torno a casa alle 4.30, e per quando libero il letto da tutto ciò che c'è sopra e riesco a capire che la testa va dalla parte della testiera (sennò perché chiamarla così?) passa almeno un'altra ora.
Capirete la mia gioia nel sentire la voce squillante di mia madre che mi chiama tre ore dopo perché devo rifare i bagagli... è già ora di partir!
Segue carrellata di foto. Troppe? No, necessarie.
Auguri agli sposi, vi voglio bene ragazzi!
Capirete la mia gioia nel sentire la voce squillante di mia madre che mi chiama tre ore dopo perché devo rifare i bagagli... è già ora di partir!
Segue carrellata di foto. Troppe? No, necessarie.
Auguri agli sposi, vi voglio bene ragazzi!
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