Finalmente weekend libero! Ieri purtroppo non ho potuto fare niente causa pioggia battente durata tutto il dì, quindi, dopo un sabato passato a fare la brava massaia, con tanto di preparazione di ragù razionato e salame di cioccolato per festeggiare il nuovo lavoro di Christine, oggi pomeriggio ho fatto un'altra uscita alla scoperta di ciò che mi circonda.
Destinazione le Salin du Midi.
Noncurante del gelido Mistral (forse ho omesso di dire che qui il vento quando tira, tira bene!), sono salita a bordo del trenino con altri allegri turisti per visitare queste saline, sfruttate sin dall'epoca romana.
La visita è piuttosto interessante, una voce registrata alternata a quella dell'autista del trenino (dall'accento mooolto languedoc!) permettono di comprendere l'intero processo di produzione del sale, nel rispetto di un ecosistema delicatissimo.
Capisco quindi che les sauniers sono dei veri e propri agricoltori che coltivano i frutti del mare: infatti in primavera allagano le vasche grazie ad un canale che collega direttamente il sito al mare, per cui poi, grazie al sole e al vento, l'acqua di mare evapora lasciando la salamoia, che cristallizza durante l'estate, fino a formare un gateau spesso una decina di cm.
In settembre, lavorano 24/24h per raccogliere il sale (un tempo a mano, ora meccanicamente), prima che arrivino le piogge. Il sale viene poi ammassato in vere e proprie montagne chiamate camelles e lasciato così in attesa della lavorazione, che avviene nella contigua usine.
La cosa interessante è che in questo periodo di "riposo" del sale, si forma uno strato di polvere di circa 10 cm sopra queste montagne; io nella mia ignoranza pensavo che la polvere fosse nociva, invece scopro che questa, sotto l'effetto del sole, della pioggia e del vento, diventa una specie di scorza che permette al sale di non sciogliersi durante le piogge invernali. Forte!
Sul finire della visita, finalmente mi parlano della famosa alga che colora l'acqua di rosa: si tratta della Dunaliella salina, alga alofila dalla propietà antiossidante e ricca di betacarotene (a quanto sembra è molto usata nella cosmetica). Ora, come nella canzone di Branduardi, quest'alga è mangiata da un particolare tipo di gamberetti presenti nelle acque delle saline, e a loro volta i gamberetti sono mangiati dai fenicotteri che per questo... diventano rosa! E proprio mentre ho questa rivelazione, ecco che per magia mi compaiono davanti dei fenicotteri sullo sfondo delle mura di Aigues-Mortes.
Un clic e... fine della "lezione"!
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