Mio Dio, ormai sono entrata talmente nel mio ruolo di "immigrata" che stavo iniziando a scrivere il post... in francese! E che dire quando ho le parole in francese ma non trovo quelle corrispondenti in italiano, pure mentre parlo su Skype con i miei?
Fortuna che la pubblicità della San Pellegrino con Pierfrancesco Favino, Suor Cristina (o Soeur Cristinà, come la chiamano qui) su tutti i canali tv e stazioni radio e Montalbano su France 3 (Montalbano e Mimì Augello che parlano francese sono ai limiti della cacofonia!) mi riconducono di tanto in tanto alle mie italiche origini...
Passata la mia prima settimana da "senza lavoro scansafatiche", o fainéante come sarei definita qui, mi concedo ancora dei giretti di approfondimento culturale locale. Ad esempio, sabato pomeriggio, con Audrey e Cloé, siamo andate a visitare le rovine dell'oppidum gallo-romano di Laudun-l'Ardoise, a una cinquantina di chilometri a nord di Nîmes. In realtà l'oppidum si trova in cima alla collina dietro al paesino, su un altopiano chiamato le Camp de César, che chiamare altopiano è quasi riduttivo: una volta in cima si ha una vista mozzafiato sulla valle del Rodano e sul Monte Ventoso.
In compenso ogni tanto ci sono riproduzioni di statue di vari personaggi, e noi al solito non abbiamo resistito e ci siamo dovute fare delle foto un po' à la con sedute sulle ginocchia del prefetto dell'annona...
Scese dall'altopiano, breve sosta goûter al parcheggio, dove Cloé tira fuori delle brioches alle gocce di cioccolato che servono a compensare le energie perse durante la "scalata". Sulla via del ritorno, piccola fermata in paese, dove visitiamo la chiesa Notre-Dame-la-Neuve, tanto maestosa, gotica, massiccia e possente all'esterno, quanto deludente all'interno (completamente snaturata e con le enormi finestre murate!).
Riprendiamo mestamente la via del ritorno sul far della sera... e visto che la sera prima abbiamo fatto pure un po' baldorietta a Nîmes (tra la soirée Talons & Fromage e il Barberousse) sabato sera non metto il naso fuori di casa!
E oggi, 11 novembre, festa nazionale, con Audrey siamo andate alle Saintes-Maries-de-la Mer per il Festival d'Abrivados, una sorta di "corsa" dei tori guidati dai gardians a cavallo. Inizio con un'ora di ritardo (ma prima c'erano pure le celebrazioni per l'armistizio della 1a Guerra Mondiale), vento gelido che ha impazzato per tutta la giornata (come sempre accade qui), abbiamo aspettato l'arrivo della "corsa" a pochi passi dall'arena.
Certo, se avessimo visto i cavalli correre sulla spiaggia, criniere al vento, con le onde a fare da sfondo (immagine suggerita sapientemente da Audrey) sarebbe stata tutta un'altra cosa... ma forse avrebbe fatto un po' troppo cliché!
Cicogne, aironi cenerini, anatre di ogni sorta, pure una nutria che si puliva al sole e un pesce che è spuntato dall'acqua chiedendoci del cibo, ma sono i fenicotteri a prevalere. Già si fanno sentire appena entri nel Parco (fanno un verso assordante!), ma poi quando li vedi lì, tutti insieme, tutti rosa, sono davvero impressionanti! A parte il fatto che hanno una "faccia" e uno sguardo un po' tra il sornione e il tonto (e qui mi viene in mente la scena di Alice nel Paese delle Meraviglie in cui la Regina di Cuori invita Alice a giocare una partita di croquet), ma la cosa meravigliosa è che fanno tutti gli stessi movimenti, e quando assistiamo alla loro "merenda" (nel Parco è il personale che li nutre), si muovono come pecore avanti e indietro, ne basta uno che si sposta... e via! tutti gli vanno dietro.
Roba da matti!
Ma se oggi è stata una giornata piuttosto a tema "naturale", la prossima sarà "che goduria per le papille gustative". Volete sapere perché?
Aspettate la prossima puntata.
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