giovedì 20 novembre 2014

Burocrazia... la linfa vitale mi porti via!

Come da copione, la storia si ripete: lunedì vado a iscrivermi dale-Emploi per avere il sussidio di disoccupazione, portando tutti i documenti elencati nella lista che mi hanno mandato al momento in cui ho preso appuntamento online, e invece... scopro che mi manca qualcosa!!
Innanzi tutto, pignolissimi, vogliono l'originale dell'Attestation le-Emploi e del Certificat de Travail che mi ha rilasciato Culturespaces (e invece io ho portato ahimé delle fotocopie), l'Attestation dei miei extra di novembre (che non ho ancora ricevuto da Parigi) e vogliono vedere la Carte Vitale (la vera, l'originale) di cui sono ancora sprovvista e che mi arriverà tra qualche mese. La tipa mi dice che non sarò penalizzata per questo ma che dovrò presentarmi subito qui appena la riceverò...

La cosa più grave, però, è che, essendo straniera, dovrei essere munita di un modulo U1. 
E qui sgrano gli occhi: che diavolo è?? 
Ebbene, se qualcuno tra voi vuole espatriare, lo sappia: prima di partire, bisogna farsi fare un modulo U1 che attesti le attività lavorative svolte in qualsiasi altro Paese UE. 
Io a febbraio sono partita talmente in fretta che questa cosa non mi ha neanche sfiorato il cervello.
E visto che in Francia (non so negli altri Paesi) per darti la disoccupazione vogliono sapere tutto quello che hai fatto negli ultimi 4 anni, è indispensabile questo benedetto U1.

Bene, dico alla tipa, a chi devo chiederlo in Italia? 
Non so, mi risponde.
Wow, ma sono la prima straniera che ti capita? Mi sembra strano, ma tutto può essere... Torno a casa, cerco su internet: sembra che sia di competenza dell'INPS. Una mail al mio commercialista in Italia, che mi conferma: è l'INPS che lo rilascia. 

Ok, cerco il numero dell'agenzia di Tolentino, ma ahimé una volta digitato il numero sei reindirizzato al Call Center, dove prima mi risponde un'operatrice che mi chiede di attendere in linea e riaggancia (?), mentre la seconda volta mi risponde un'altra tipa che mi aggredisce verbalmente appena pronuncio "U1" dicendomi "eh ma Signora (!) non siamo noi che rilasciamo queste attestazioni, questo è il Call Center (l'ha chiamato in un altro modo, non ricordo quale, quasi per darsi un tono), noi siamo qui per informare, gna gna gni gna gna gna...", brutta idiota, se mi lasciassi finire di parlare capiresti che volevo appunto solo chiederti DOVE CACCHIO LO TROVO QUESTO STRAMALEDETTO MODULO! 
Esterrefatta, chiudo la chiamata.

Mando una mail alla sede INPS di Tolentino, sottolineando che la cosa è urgente (ho tempo fino al 1° dicembre), qualcuno risponderà... Ingenuo ottimismo. Mai risposta arrivò.
Mi preme dire che, pensando di tornare un giorno in Italia, mi è venuto in mente che è valido anche l'inverso, quindi un giorno avrò bisogno di un U1 per il periodo lavorato qui. Trovato che è la DIRECCTE du Gard che lo rilascia, mando una mail per avere conferma. Il tipo mi risponde dopo sole tre ore, con un elenco di documenti da inviare scansionati per mail per ottenere il modulo. 
Ancora una volta, Francia batte Italia (non ne avevo alcun dubbio).

E siccome chi fa da sé fa per tre, trovo su internet una copia in PDF del modulo, lo invio via mail a mio padre, il quale lo porta dal mio commercialista che lo riempie per quanto riguarda i redditi degli anni scorsi; il suddetto mio padre si reca stamattina all'INPS per farlo compilare riguardo ai miei contributi e firmare da non so chi, e, guarda caso, si imbatte nella tipa che HA RICEVUTO LA MIA MAIL E L'HA PURE STAMPATA ma che, invece di rispondermi, come avrebbe fatto una qualsiasi persona normale, ha pensato "ma come ha fatto ad arrivarmi questa mail dalla Francia, mi conoscono pure là?" (parole testuali della tipa a mio padre).

Di fronte a parole del genere, come avere voglia di tornare in un Paese, anche se è il tuo Paese, che è fermo al Medioevo per usare un eufemismo e dove persone di tale calibro occupano i posti che occupano? Perché tanta mediocrità? 
E soprattutto, come frenarsi dall'irresistibile desiderio di spaccarle la faccia?

In breve, il documento sarà pronto per martedì prossimo (in teoria), e i miei dovranno spedirmelo per posta perché la signorina Pôle-Emploi vuole l'originale. Ma sarò felice e tranquilla solo quando lo avrò nelle mie mani, perché visto com'è iniziata questa storia può anche darsi che la busta vada persa durante il tragitto...
Speriamo di no!

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