venerdì 16 maggio 2014

Avignon (non non non!)

Insolito giovedì di riposo, che faccio che non faccio, mercoledì sera decido di fare il mio giro Avignon/2.
Già perché l'ultima volta che sono venuta ad Avignone (del resto era pure la prima) avevo giusto fatto in tempo a visitare i "classici", ovvero il Palazzo dei Papi, il celebre Ponte e l'appena meno famoso Petit Palais. Quindi perché non approfittare ancora una volta della fantastica possibilità di visitare monumenti gratis, grazie al magico biglietto in dotazione Culturespaces?

Mi alzo a un'ora ragionevole, e già mi si presenta un fattore odioso: Mistral a più non posso. Accendo la radio, il meteo annuncia raffiche fino a 80-90 km/h. E va bé, sarà (di nuovo) windy-Avignone.
Come al solito, cerco di evitare l'autostrada a) per non pagare il pedaggio e b) perché mi piace di più passare per campagne e paeselli. E proprio in mezzo alle campagne, tra St. Gilles e Beaucaire, accade quello che non mi aspetto: un'improvvisa folata di vento fa piombare sulla mia macchina una pietra, una zolla di terra o non so cosa, proveniente dal camion che percorre la strada in direzione opposta. La strada è stretta, è costeggiata da un fossato e non c'è banchina: mi vedo piombare addosso questo "proiettile" e non posso fare nulla. Forse chiudo gli occhi pensando che venga a schiantarsi allegramente sul parabrezza, so solo che sento una gran botta. Il parabrezza è intatto, mi giro verso il finestrino, integro anche questo; è in questo istante che vedo la lampadina della freccia posta sullo specchietto che penzola allegramente. DRAMMA! 
Percorro ancora qualche centinaio di metri, poi finalmente posso fermarmi a constatare i danni: mascherina esterna dello specchietto totalmente incrinata, ma con tutti i pezzi ancora in loco, con conseguente fuoriuscita della freccia integrata, che funziona ancora perché il cavo è rimasto attaccato, ma non regge più perché il tutto si è allentato.

Come caspita faccio a arrivare dove devo arrivare e tornare dove devo tornare, senza perdere i pezzi? 
A questo punto esce fuori il MacGyver che è in me: mastico due gomme e ci incollo la freccia (lo so, fa un po' schifo ma funziona, ed è questo che conta).
Giusto il tempo di rendermi conto che in fondo mi è andata più che bene, e riprendo la marcia.

Ora, di fronte ad Avignone, sulla sponda opposta del Rodano, c'è un grazioso paesino di nome Villeneuve-lès-Avignon, famoso per la Torre di Filippo il Bello, il Fort Saint-André e la Chartreuse. Parcheggio sotto la Torre, ancora avvelenata per la faccenda dello specchietto, ed entro nella biglietteria. So già che devo pagare (qui il biglietto magico non ha valore), ma l'addetta mi dice che la terrazza in cima alla Torre est interdite perché M. le Mistral tira troppo forte. Tengo a precisare che la terrazza con vista su Avignone è l'unico interesse della Torre, visto che è completamente vuota, se si escludono due pannelli di cronologia.
L'addetta, non molto simpatica in realtà, mi comunica anche che il Fort Saint-André è chiuso per sciopero dei funzionari pubblici - ma queste cose non succedono solo da noi? - e che non ha notizie della Chartreuse. 
Wow, che...fortuna! Ho beccato proprio il giorno migliore!
Voglio verificare se almeno posso visitare la Chartreuse, così scendo a piedi nel paesino (pure carino, in realtà) e, dopo un giretto a vuoto, becco finalmente la strada giusta: è aperto! Costruzione meravigliosa, affreschi di Matteo Giovannetti, chiesa dal sapore un po' romantico-decadente per via dell'abside crollata nell'800... finalmente mi risollevo un po' il morale, il quale ritrova una sua quasi normalità dopo una galette complète & caffé Chez Lili.

Ritorno (in salita, col vento che non accenna a diminuire) verso il parcheggio, riprendo la macchina e attraverso il Rodano per parcheggiare all'Ile Piot, dove una comoda navetta gratuita mi porta al centro di Avignone. La volta scorsa avevo letto del Musée Angladon, dove sono conservati dei Modigliani, Cézanne, Degas, Sisley, Picasso... e in più fino al 15 giugno c'è una mostra sul mio adoratissimo Toulouse-Lautrec. Un paradiso insomma!
Senza una minima esitazione mi dirigo al Museo e una volta entrata posso ammirare dal vivo le litografie che ritraggono Aristide Bruant, Loie Fuller, La Goulue, Yvette Guilbert, Jane Avril... sono e-sta-sia-ta. Piena di entusiasmo salgo le scale per ammirare la collezione permanente, ma scopro che ci sono solo 7 stanze e soprattutto... che gli artisti sopra citati sono presenti con una sola opera a testa (2 per Degas e 4 disegni di Picasso)! Ah, dépliant illusorio!
Per finire la giornata no, volevo fare un giro sulle Croisières Mireio per vedere Avignone dal Rodano, ma a questo punto c'è talmente tanto vento da non riuscire a tenere gli occhi aperti, e mi vedo costretta a rinunciare.
Torno mestamente verso la fermata della navetta, e durante il tragitto verso il parcheggio (mentre ripenso ancora alla faccenda dello specchietto) faccio un bilancio della giornata: certo che se non era per Toulouse-Lautrec, oggi facevo proprio meglio a restare a casa! Eh mince...

1 commento:

  1. La tua collega Andréa21 maggio 2014 alle ore 12:29

    Non ti piace il Mistral ? Non capisco perché !!! haha

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