mercoledì 6 maggio 2015

Finalmente... pace con Nîmes!

Mamma mia, è passato quasi un mese dall'ultimo post... Il fatto è che ho talmente da fare che la sera, anche se avrei un sacco di cose da condividere col mio gentile pubblico, crollo inesorabilemente alle ventidue zero zero, o giù di lì.

Intanto bisogna dire che ho traslocato per la terza volta nel giro di due mesi: una cosa snervante, stressante ai limiti del possibile. 
Ma finalmente ho trovato la soluzione definitiva: una camera in affitto a casa di Carina, una simpatica signora che è diventata mamma da qualche mese, e che è a Nîmes solo due giorni a settimana (viene per lavorare, il resto della settimana lo passa in Lozère con la famiglia). Così, per un affitto più basso di quello che avevo per lo studio polveroso che ho lasciato, ho una casa intera a mia disposizione 5 giorni su 7, in città ma non troppo in centro, in un tranquillo quartiere residenziale, con tutti i comfort del caso.
Inutile dire che ho ricominciato a sfornare dolci e affini come ai bei tempi.

Inoltre ho pensato bene di traslocare proprio nel giorno in cui si andava a fare promozione per i Grands Jeux Romains al centro commerciale vestiti da antichi Romani: una giornata iper lunga, ero già stanca appena sveglia al solo pensiero... ma va beh, pure questa è passata.

E a proposito di Grands Jeux Romains, quello passato è stato un weekend memorabile. Una stanchezza immane, ma un'affluenza di pubblico mai vista (23000 presenze su due giorni, Arènes sold out!), siparietti senza pari, spettacolo geniale, tutti soddisfatti, felici e contenti, ivi compreso il nostro direttore che domenica sera ci ha tutti invitati a cena, annunciandoci che riceveremo un premio di 100 euro per la vendita di cotanti biglietti. Adoro lavorare in questo modo!

Fortunatamente ci eravamo preparati a dovere per il weekend: giovedì avevamo fatto un bell'apéro buffet à volonté alla Locanda tanto per darci un po' la carica, con Audrey, Arnaud e Simone. 
Se l'intenzione era quella di tornare a casa a un'ora ragionevole proprio perché il weekend si annunciava piuttosto impegnativo, tutti i programmi sono andati in fumo quando siamo andati a vedere l'anteprima della proiezione del film "Il Gladiatore" nell'anfiteatro. 
Lì abbiamo incontrato Cyrielle che ci ha proposto di bere qualcosa insieme, e poi da cosa nasce cosa, un bicchiere qui e un amaro là... 


Posso solo dire che il risveglio l'indomani è stato piuttosto difficile (per qualcuno in realtà anche il finale di serata è stato un po' travagliato... ma non farò nomi neanche sotto tortura).
Ciò nonostante, domani si replica con tutta l'équipe
Cin cin.



venerdì 17 aprile 2015

Viva la Riviera!

Aprile che passa, è ora di fare la revisione della macchina. Posso farla tranquillamente qui, in modo che nel giro di un'ora me la sbrigo? Ma certo che no, sarebbe troppo semplice! Ovviamente devo tornare in Italia, perché la revisione fatta all'estero non sarebbe valida una volta la mia Laguna rientrata nel Belpaese. Quindi mi vedo costretta a partire alla volta di Ventimiglia, appena dopo la frontiera, per avere il tanto sospirato talloncin.

Partenza ieri mattina alle 6, recupero Mlle Gatto che gentilmente mi accompagna, arrivo alle 9.30 dopo nebbia e code tra Cannes e Nizza. Nel frattempo che la macchina viene rivoltata come un calzino, ci andiamo a fare un giro per la città vecchia di Ventimiglia. 
Che non è affatto come me la immaginavo: trascurata, a volte al limite dell'abbandono, ma in fin dei conti affascinante, ricca di scorci suggestivi e piena di facce rugose alle finestre (e a me le rughe piacciono, raccontano un sacco di cose). E che dire del fruttarolo che urla per strada, e comincia a vendere ad almeno 500 metri dal suo camioncino, e i metri di panni stesi alle finestre? Splendore.
Visitiamo la Cattedrale e la chiesa di S. Michele, saliamo e scendiamo per vicoli e vicoletti, ci mangiamo una pizza (e Audrey capisce che il concetto di boulangerie è solo e soltanto francese, non c'è niente da fare) e alle 11.30 andiamo a recuperare ma bagnole.

E dopo un luculliano pranzo in riva al mare al Barbone in Rock (bar-pub che fa anche ristorazione, spaghetti alle vongole e frittura mista al top), ripartiamo alla volta della frontiera francese. Visto che siamo in zona, pensiamo di andare a visitare i due siti Culturespaces Villa Grecque Kérylos e Villa Ephrussi de Rothschild tra Beaulieu-sur-Mer e Saint-Jean-Cap-Ferrat. 
Si dà il caso che questi posti siano situati a ridosso di Monaco, e si dà il caso che il navigatore ci faccia passare per la strada normale invece che per l'autostrada, così ci facciamo tutta la litoranea tra paesaggi mozzafiato (e ville e auto che non sto qui a dirvi). 
Ad averci un cabriolet, occhialoni e capelli al vento... altro che Grace Kelly!

Visitiamo gratuitamente le due ville, ascoltando un po' distrattamente le audioguide (la sveglia alle 5 comincia a farsi sentire) e ci perdiamo letteralmente nei giardini della Villa Ephrussi de Rothschild, una goduria per occhi e narici.
Sulla via del ritorno, un po' di confusione: il mio navigatore dice sinistra, quello del cellulare di Audrey dice destra e il cartello per l'autostrada dice sempre dritto! Arriviamo così al centro di Nizza (sono convinta che avremmo potuto evitare, mannaggia alla tecnologia!), ma riusciamo in fretta a recuperare l'autostrada e quindi la retta via...

A quando il prossimo on the road, Audrey?



domenica 12 aprile 2015

Merveilles et déceptions...

Et voilà, fine settimana libero, tempo magnifico, perché non approfittare per fare una puntatina in quel di Les-Baux-de-Provence per vedere il nuovo spettacolo alle Carrières de Lumières?

Detto fatto: ieri mattina sveglia relativamente presto, preparazione del pranzo al sacco per evitare salassi culinari (mangiare a un prezzo decente a Les-Baux? Pura utopia!) e via, alla scoperta dei grandi del Rinascimento. Eh sì, perché se l'anno scorso lo spettacolo riguardava il mio adoratissimo Klimt e i suoi amici della Secessione Viennese, quest'anno a essere proiettati sulle pareti delle cave sono i nostri Leonardo, Michelangelo e Raffaello. 
Che emozione vedere la Cappella Sistina, la Dama con l'ermellino o le Stanze Vaticane sfilare sotto i tuoi occhi, il tutto in perfetto accordo con la musica in sottofondo. 
Devo ammettere che più di una volta una lacrimuccia di commozione (e un po' di orgoglio italico, che caspita!) ha cercato di fare capolino davanti a tanta bellezza... Meraviglia allo stato puro.


E dato che mi trovavo lì, mi sono detta: perché non fare un saltino anche a Saint-Rémy-de-Provence, per vedere il Chiostro di Saint-Paul (dove Van Gogh rimase per un anno, dipingendo tra gli altri la celeberrima Notte Stellata), che avevo trovato chiuso per lavori in gennaio?
Imposto l'indirizzo sul navigatore e in 10 minuti sono lì, visto che Saint-Rémy è a un tiro di schioppo.

Arrivo, pago l'ingresso, vedo la chiesetta (niente di che) ed entro nel chiostro: piccolo, carino, con iris un po' dappertutto, ma tutte le porte sono chiuse, mi puzza già un po' di sòla... L'unica porta aperta è la boutique, dalla quale si accede a una scala che conduce alla mitica stanza di Van Gogh (ma non quella Gialla famosa, che si trova a Arles) con vista sull'orto del convento, e alla stanza adiacente, dove c'è un riassunto delle (aberranti) pratiche psichiatriche nel XIX secolo... e fine della visita! 
Oserei definire questo luogo un piège à touristes, purtroppo in questo caso (come ahimé in molti altri) si tratta di pura commercializzazione della figura di un artista in nome del niente... 
Uscendo c'era un folto gruppo di Americani che si apprestava ad entrare, avrei tanto voluto avvertirli, ma poi mi sono detta che in fin dei conti gli Americani si stupiscono anche del niente, quindi ho deciso di lasciarli al loro triste destino.

Salgo in macchina, reimposto il navigatore per essere sicura di fare il più breve tragitto, e il suddetto pensa bene di piantarmi in asso proprio nel centro di Saint-Rémy (sì, si è proprio bloccato, immagine fissa e più nessun segno di vita). Nell'incertezza, faccio la stessa strada di prima, quindi risalgo a Les-Baux (non vi dico la folla alle Carrières de Lumières, fortuna che ci sono andata la mattina!) per poi ridiscendere verso Beaucaire. Lungo il percorso, trovo uno scorcio spettacolare sul castello di Les-Baux, mi fermo e fotografo prontamente, e mi dico che non tutti i mali vengono per nuocere...

La sera, Primafresca con alcuni colleghi e loro amici. Primafresca è una festa che si svolge solo nella Rue Fresque come preannuncio della Feria di Pentecoste, il bello è che nelle vie intorno non c'è assolutamente un'anima e che tutta la città si riversa solo e unicamente in questa (stretta) via.
Risultato? Gente che ti spintona da ogni parte, onde umane che si spostano, ma anche tanta convivialità, buonumore e fiumi d'alcol. Malheureusement, non ho documentazione fotografica dell'evento, perché non avevo possibilità di muovere i miei arti superiori se non per aggrapparmi dove potevo quando rischiavo di essere trascinata dalla folla.
Sarà per la prossima...


lunedì 30 marzo 2015

Eh mannaggia a Nimes...


Niente da fare, per ora tra me e Nîmes è amore-odio. 

Al lavoro va sempre meglio, mi sto impadronendo delle tecniche di vendita (macino combinés a gogo) e, se devo essere sincera, mi diverto pure, tra colleghi un po' sopra le righe e turisti burloni (vedi il tipo dal Tennessee che per avere un'audioguida mi ha presentato la patente di guida di Elvis Presley, o il Québécois che mi prende in giro per il mio accento in francese, ehi ma tu ti sei sentito? E giù risate).

Qualche seratina qua e là, anche se finora sono stata un po' stressata per via dei vari cambiamenti da un mese a questa parte... ma come diceva qualcuno the best is yet to come.


E infatti mi accingo a cambiare ulteriormente casa (a quanto siamo? terzo, quarto trasloco?). Non me ne abbia la mia collega nonché cara amica Audrey, ma io non sono proprio fatta per abitare in uno studio di 20 metri quadri... senza un vero letto, nonché l'accoppiata forno & fornelli (stamattina ho fatto un ragù che pensavo che la piastra elettrica venisse via con la pentola), per non parlare del ristorante portoghese davanti casa che brulica di gente chiassosa a tutte le ore del giorno (pure alle 8 di mattina, ma che ristorante è?) tranne il lunedì. 
La casa che ho trovato si trova un po' più lontana dal centro, la proprietaria mi affitta la camera nel suo appartamento ma in realtà è come se fossi sola, perché lei è presente solo 2 giorni a settimana. Dovrò prendere l'autobus per andare al lavoro, ma almeno le mie notti trascorreranno tranquille senza il ronzio del frigo accanto alla testa, e potrò tornare a fabbricarmi il ciambellone per la colazione.

E in questo marasma, oggi pomeriggio, mentre tornavo furibonda da Pole Emploi, perché non mi hanno ancora cambiato l'indirizzo dopo 3 settimane dalla mia richiesta, per poco non sono andata a sbattere con l'auto della Police Municipale, che usciva da un vialetto. 
Purtroppo il mio cervello bacato non riesce a capire che qui, al contrario che da noi, tutti, ma proprio tutti quelli che vengono da destra, sia anche il sentieruccio più insignificante, hanno la precedenza, anche se tu sei su quella che ti sembra una strada principale, ove non indicato diversamente. 
Mi hanno quindi inseguito per qualche metro, mi hanno fatto accostare, io ho detto con tutto il candore possibile di non averli visti (e in effetti lì per lì non ho manco avuto il riflesso di rallentare, tanto stavo avvelenata), mi hanno controllato i documenti e, dopo una strigliata di tutto punto (dettata forse anche dalla mia italica targa? mah), mi hanno finalmente lasciata andare... 
Inutile sottolineare che sono passata come l'Italiano medio che non rispetta le regole a casa sua, figuriamoci all'estero... e dire che io non parcheggio neanche fuori dalle strisce e attraverso la strada solo in presenza delle strisce pedonali!



giovedì 19 marzo 2015

Je n'ai pas disparu!

Miei cari lettori, non sono scomparsa ma semplicemente da quando ho iniziato a lavorare non ho avuto tregua. Professionalmente e (in)umanamente.
Ma andiamo con ordine. 

Lavorare all'Arena e alla Maison Carrée mi piace un sacco, l'équipe è fantastica, ovviamente ci sono molti più visitatori e la sera sono sfinita, ma almeno la giornata passa in fretta (a Aigues-Mortes durava un'eternità!) e ieri sera ho persino cenato al tavolo del Presidente-Direttore Generale di Culturespaces Bruno Monnier, in quanto vincitrice, insieme a Audrey e Mathilde (a pari merito con il Teatro Antico di Orange) del concorso Les étoiles de l'accueil 2014. 
Professionalmente sono molto occupata e soddisfatta. Non ho proprio di cui lamentarmi.

Ma dal lato "casalingo", un vero disastro. 
La signora dove avevo preso la camera, che tanto gentil sembrava, si è rivelata un'arpia bella e buona: non mi permetteva di fare la lavatrice ("si offriva" di farmela lei, di fatto mi obbligava a consegnarle le mie cose che lei e solo lei poteva lavare in lavatrice, ma scherziamo?), mi ha staccato deliberatamente i radiatori in camera e in bagno, dicendo che funzionavano a singhiozzo (ma ho guardato nel quadro elettrico e misteriosamente erano le due sole levette abbassate, chissà come mai???), non mi ha detto che i fornelli non funzionavano perché non è attaccata al gas (che ha un suo costo!), col risultato che mi sono ritrovata con una sola piastra elettrica da condividere con lei (alias potevo mangiare solo dopo di lei) e, dulcis in fundo, staccava di continuo la wifi perché cancerogena (ma allora perché ce l'hai????), tagliando le mie conversazioni serali. 

Così, già 2 giorni dopo il mio arrivo, le ho comunicato che me ne sarei andata. Dopo 2 settimane di sofferenze, lunghe ricerche (e x numero di visite di appartamenti) mi sono trasferita in uno studio (monolocale) di 20 metri quadri. Non mi trovo benissimo, ma almeno non ho rotture di scatole, e la sera al mio rientro non ho il magone. 
Ma la ricerca continua... andare a letto con l'aroma di steck haché nei capelli non è il top. E il bucato che dopo 3 giorni non è ancora asciutto a causa dell'umidità (nonostante il termoventilatore a tutto) nemmeno.
E la signora, che si è pure tenuta i miei soldi, nonostante la mia partenza anticipata? Ho denunciato il suo annuncio come abusivo sul sito dove l'avevo trovato, e che cacchio...

Giusto per darvi un'idea della mia disperazione, sono stata costretta ad andare a fare le mie lavatrici a casa di Audrey, che è pure riuscita a convincermi, senza troppi sforzi in realtà, ad andare a mangiare da Quick, l'equivalente francese di Mc Donald's (e voi sapete quanto io "ami" questo genere di alimentazione). Datevi un po' una regolata...
D'ora in poi, non può che andare meglio.



lunedì 23 febbraio 2015

Ready to go!

Ci siamo, il momento fatidico si avvicina: avendo firmato venerdì scorso il contratto con Culturespaces (fino al 31 ottobre, wow!), mi accingo a trasferirmi in quel di Nîmes. 
Già domani prima tranche di déménagement: mi è venuto il sospetto che non sarei riuscita a far entrare tutto nella macchina (è incredibile quanta roba si riesca ad accumulare senza rendersene minimamente conto, me ne sono accorta solo oggi facendo i primi bagagli!), così ho chiesto alla mia nuova padrona di casa se potevo iniziare a depositare un po' di cianfrusaglie... magari così il trasloco sarà meno traumatico! 
Insediamento ufficiale: sabato, visto che domenica mattina alle 8.30 ho la formazione professionale e devo essere fresca come una rosa (ma soprattutto lucida e pimpante, per captare tutte le consegne del caso!).

Nel frattempo, venerdì sera cena del magico trio di Aigues-Mortes a casa di Audrey: menù a base di aligot, salsicce alle noci e Roquefort e salame di cioccolato a cura della sottoscritta, il tutto per celebrare a) la firma del contratto (anche Audrey è stata reclutata per la stagione 2015) e b) la nostra vittoria nel concorso Culturespaces "les Etoiles de l'accueil"
Si dà il caso, infatti, che io, Andréa e Audrey siamo risultate, dopo una serie di prove (anche a sorpresa!) che non sto qui a descrivervi, l’équipe Culturespaces che ha registrato il più alto punteggio in quanto a qualità dell'accoglienza, di conseguenza ci consegneranno un carnet di assegni regalo per un valore di 100 euro a testa. Non molto, direte voi, ma in questi tempi di secca tutto fa brodo.
A lato, Audrey alle prese col suddetto aligot.

E ieri invece, ultima domenica di libertà, escursione in Provenza: con Audrey siamo andate a visitare Fontaine-de-Vaucluse, minuscolo paesetto in cui soggiornò a lungo Francesco Petrarca (che fu ispirato dal torrente Sorgue per i suoi componimenti dedicati a Laura). Le chiare fresche dolci acque del Poeta sono proprio quelle della sorgente situata a poche centinaia di metri dalla piazzetta, la cui origine idrogeologica è ancora oggi sconosciuta. 

Il torrente, dall'acqua straordinariamente limpida e smeraldina, scorre con una certa impetuosità (ci si fa pure rafting) e tiene in vita ancora oggi un mulino dove si produce artigianalmente la carta come nel Medioevo, e i cartai sono lì che lavorano sotto gli occhi estasiati dei turisti. 
Sarà lo scroscio dell'acqua, la carta fatta a mano, lo strapiombo delle montagne... ma mi è venuto in mente Pioraco!

E nel pomeriggio tappa a L'Isle-sur-la-Sorgue, una piccola Venezia (il centro storico è un insieme di isole separate dai canali della Sorgue, con ponti e ruote un po' ovunque) conosciuta come il paese degli antiquari, e effettivamente ce ne sono un bel po' e per tutti i gusti (mobili e oggetti in ferro battuto in cima alla mia wishlist). 

Breve permanenza lungo il fiume ad ammirare le anatre (purtroppo il vento gelido non dà tregua, ed è sempre più freddo), foto di rito con la ruota e ce ne torniamo a casa, con l'incubo di dover passare per Avignone e trovare il mega ingorgo... ma devono essere tutti in vacanza, per strada (insolitamente) non c'è nessuno!


lunedì 16 febbraio 2015

Joyeux anniversaire, Lucia en France!

Ebbene sì, sabato scorso ho festeggiato il mio primo anno di permanenza francese. Mamma mia, sembra ieri che sono partita da casa quella mattina del 14 febbraio, e invece ne è passata di acqua sotto i ponti...
E qui viene il bello, perché all'inizio del mio anno n.2 in Francia mi preparo a una nuova fase e a un radicale cambiamento. 

Come dicevo nell'ultimo post, Culturespaces mi ha re-ingaggiata per la stagione 2015 a Nîmes, e visto che da qui a qualche giorno firmerò il mio contratto, non ho perso tempo e ho già trovato una casa in città.

Facendo i miei conti, mi sono detta che fare avanti-indietro da dove abito ora sarebbe stato un po' complicato (sui 45 minuti di distanza, più o meno) nonché dispendioso in termini di carburante, quindi, non appena mi hanno comunicato che sarei stata ri-assunta, ho iniziato a guardare qualche annuncio. 


Diciamo che avrei preferito andare a vivere da sola, giusto per avere un po' più di privacy, ma temendo che le mie finanze fossero ancora un po' risicate per questo grande passo (sono pur sempre allo SMIC!), alla fine ho optato ancora una volta per una chambre chez l'habitant: una signora affitta una camera a casa sua per 350€ mensili e io ho accesso a tutte le comodità (cucina, lavatrice, wi-fi...). Niente male, considerando che molti appartamenti che ho visto erano sprovvisti di una o più -o tutte- di queste cose, e fuori questione che io vada a fare la lavatrice alla laverie a gettoni come a Parigi, dove mi toccava perdere tutto il pomeriggio! 
Punto forte, l'ubicazione: appena fuori dall'Ecusson (centro città, zona pedonale), così posso andare al lavoro anche a piedi (sono davvero a 5 minuti a piedi sia dall'Anfiteatro che dalla Maison Carrée), e ho pure una boulangerie davanti al portone (uno dei sogni della mia vita!).
Punto debole: il parcheggio. Essendo quasi centro, i parcheggi sono tutti a pagamento, e i pochi posti gratuiti sono ovviamente sempre occupati... dove la metto la macchina se per giorni non la uso? Due opzioni: ho trovato un annuncio per un posto coperto in una residenza (costa un botto, ma almeno sto tranquilla ed è a due passi da casa mia) oppure faccio un forfait annuale per i residenti, così mi posso parcheggiare nella mia zona anche dove i parcheggi sono a pagamento, ma c'è sempre il rischio di dover fare 6 volte il giro dell'isolato per trovare un posto... staremo a vedere (umpf, queste ragazze di paesello abituate a parcheggiare sotto casa...).
Intanto, in vista del trasferimento, mi sono iscritta al sito OVS Nîmes (lo stesso a cui ero e rimango iscritta a Montpellier) e sabato pomeriggio ho partecipato alla mia prima uscita nimoise al Musée des Beaux Arts, una visita guidata incentrata sul tema dell'Amore nelle tele del museo, giusto per iniziare a conoscere un po' più da vicino la mia futura città. 
Grande stupore, chi ti incontro? La mia futura padrona di casa, che partecipava alla mia stessa uscita perché anche lei è iscritta al sito. Dice che è una grande appassionata di pittura, e in effetti in giro per casa ho visto appese varie riproduzioni di Klimt (!)...
Ho il vago sentore che andremo d'amore e d'accordo!