Et voilà, fine settimana libero, tempo magnifico, perché non approfittare per fare una puntatina in quel di Les-Baux-de-Provence per vedere il nuovo spettacolo alle Carrières de Lumières?
Detto fatto: ieri mattina sveglia relativamente presto, preparazione del pranzo al sacco per evitare salassi culinari (mangiare a un prezzo decente a Les-Baux? Pura utopia!) e via, alla scoperta dei grandi del Rinascimento. Eh sì, perché se l'anno scorso lo spettacolo riguardava il mio adoratissimo Klimt e i suoi amici della Secessione Viennese, quest'anno a essere proiettati sulle pareti delle cave sono i nostri Leonardo, Michelangelo e Raffaello.
Che emozione vedere la Cappella Sistina, la Dama con l'ermellino o le Stanze Vaticane sfilare sotto i tuoi occhi, il tutto in perfetto accordo con la musica in sottofondo.
Devo ammettere che più di una volta una lacrimuccia di commozione (e un po' di orgoglio italico, che caspita!) ha cercato di fare capolino davanti a tanta bellezza... Meraviglia allo stato puro.
E dato che mi trovavo lì, mi sono detta: perché non fare un saltino anche a Saint-Rémy-de-Provence, per vedere il Chiostro di Saint-Paul (dove Van Gogh rimase per un anno, dipingendo tra gli altri la celeberrima Notte Stellata), che avevo trovato chiuso per lavori in gennaio?
Imposto l'indirizzo sul navigatore e in 10 minuti sono lì, visto che Saint-Rémy è a un tiro di schioppo.
Arrivo, pago l'ingresso, vedo la chiesetta (niente di che) ed entro nel chiostro: piccolo, carino, con iris un po' dappertutto, ma tutte le porte sono chiuse, mi puzza già un po' di sòla... L'unica porta aperta è la boutique, dalla quale si accede a una scala che conduce alla mitica stanza di Van Gogh (ma non quella Gialla famosa, che si trova a Arles) con vista sull'orto del convento, e alla stanza adiacente, dove c'è un riassunto delle (aberranti) pratiche psichiatriche nel XIX secolo... e fine della visita!
Oserei definire questo luogo un piège à touristes, purtroppo in questo caso (come ahimé in molti altri) si tratta di pura commercializzazione della figura di un artista in nome del niente...
Uscendo c'era un folto gruppo di Americani che si apprestava ad entrare, avrei tanto voluto avvertirli, ma poi mi sono detta che in fin dei conti gli Americani si stupiscono anche del niente, quindi ho deciso di lasciarli al loro triste destino.
Salgo in macchina, reimposto il navigatore per essere sicura di fare il più breve tragitto, e il suddetto pensa bene di piantarmi in asso proprio nel centro di Saint-Rémy (sì, si è proprio bloccato, immagine fissa e più nessun segno di vita). Nell'incertezza, faccio la stessa strada di prima, quindi risalgo a Les-Baux (non vi dico la folla alle Carrières de Lumières, fortuna che ci sono andata la mattina!) per poi ridiscendere verso Beaucaire. Lungo il percorso, trovo uno scorcio spettacolare sul castello di Les-Baux, mi fermo e fotografo prontamente, e mi dico che non tutti i mali vengono per nuocere...
La sera, Primafresca con alcuni colleghi e loro amici. Primafresca è una festa che si svolge solo nella Rue Fresque come preannuncio della Feria di Pentecoste, il bello è che nelle vie intorno non c'è assolutamente un'anima e che tutta la città si riversa solo e unicamente in questa (stretta) via.
Risultato? Gente che ti spintona da ogni parte, onde umane che si spostano, ma anche tanta convivialità, buonumore e fiumi d'alcol. Malheureusement, non ho documentazione fotografica dell'evento, perché non avevo possibilità di muovere i miei arti superiori se non per aggrapparmi dove potevo quando rischiavo di essere trascinata dalla folla.
Sarà per la prossima...
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