Eccoci qua, nuovo weekend!
Tanto per cambiare lavoro, ma essendo il fine settimana del 14 luglio (Festa Nazionale, in quanto anniversario della presa della Bastiglia), non intendo assolutamente rinunciare a qualche uscitina!
Così venerdì sera ne approfitto per andare con l'immancabile Daniel alle Estivales, l'evento dell'estate montpellieraine.
Ogni venerdì, a partire dalle 18, artigiani, ristoratori locali e non con pietanze di ogni genere, ma soprattutto decine e decine di produttori locali di vino occupano l'intera Esplanade Charles de Gaulle, a fianco di Place de la Comédie, e tu con soli 5€, ti puoi assicurare il bicchiere dell'evento e tre vini a scelta.
Il tutto è allietato da diversi gruppi che suonano un po' qua un po' là lungo il percorso (è uno spazio immenso) e ci sono varie tavolate dove ci si può accomodare per mangiare qualcosa.
Assaggiamo a destra e manca (prima di giocarti i tre tickets hai la possibilità di provare quello che vuoi) e finalmente trovo un bianco che è un amore (ma che strano, è un Vermentino!). Trovata la "benzina", c'è da trovare da mangiare: Daniel mi parla delle cipolle dolci e l'idea mi alletta molto, salvo scoprire che allo stand c'è già la fila!
Quindi ripieghiamo sull'aligot, un piatto che proprio leggero leggero non è: si tratta di un formaggio di latte vaccino (tome fraiche) e patate, il tutto mescolato tanto, ma talmente tanto da risultare una sostanza collosa ed elasticissima, cui aggiungere aglio e pepe ad libitum.
Ne abbiamo presa una vaschetta a testa (avrà fatto mezzo chilo), inutile dire che ho fatto la stessa fine di quando ho voluto mangiare la raclette a metà settembre a Parigi (non vi ricordate? cliccate qui).
Una volta finita 'sta sbobbetta, non pago, Daniel va a prendere degli anelli di cipolla al coriandolo e non so che altra spezia dagli indiani, e l'ultimo bicchiere di vino a disposizione.
Finito il lauto pasto, ci solleviamo - a me sarebbe servito un argano - e ci facciamo un giretto, ci prendiamo un gelato artigianale (a proposito, due palline di gelato 4€, ma è un furto!), sentiamo un po' di musica, ci facciamo una birretta, guardiamo quelli che ballano il tango e all'una il tutto finisce.
Ieri sera, invece, nonostante si giocasse la finale dei Mondiali (io che non guardo una partita, questa data is to remember), si va a Nimes con Audrey e Andréa: cena al Le Petit Mas, dove abbiamo preso un eccellente assortimento di tapas accompagnato da un divino Tariquet bianco (ma quanto è buono 'sto vino del Sud-Ouest?).
Subito dopo, di corsa, a) perché era tardi, b) perché piovigginava, all'anfiteatro, dove c'erano i fuochi d'artificio per il 14 luglio. Nonostante continuasse a piovere un po', siamo rimasti tutti col naso all'insù a guardare le luci che danzavano al ritmo di colonne sonore di film famosi, da Amélie a Quasi Amici, con una spolveratina di James Bond e di Evita (Dont't cry for me Argentina, sarà stata una gufata?).
A fine spettacolo, scopriamo che Germania-Argentina è arrivata ai supplementari, decidiamo così di trovare un posto (riparato) dove bere qualcosa e vedere gli ultimi minuti del match. Trovato un bar davanti alla Maison Carrée, ci sediamo al tavolo e guardiamo la partita mentre aspettiamo che vengano a prenderci l'ordine. Passano i minuti, per le squadre ma pure per noi, e dopo un quarto d'ora decidiamo che è troppo. Ci alziamo per andarcene, e intanto arriva il cameriere... trop tard!
Risultato: mentre torniamo in macchina a casa di Audrey, alla radio il telecronista urla che Mario Goetze ha segnato: è il 113', la Germania si appresta a diventare Campione del Mondo per la quarta volta.
Wunderbar.
Ogni venerdì, a partire dalle 18, artigiani, ristoratori locali e non con pietanze di ogni genere, ma soprattutto decine e decine di produttori locali di vino occupano l'intera Esplanade Charles de Gaulle, a fianco di Place de la Comédie, e tu con soli 5€, ti puoi assicurare il bicchiere dell'evento e tre vini a scelta.
Il tutto è allietato da diversi gruppi che suonano un po' qua un po' là lungo il percorso (è uno spazio immenso) e ci sono varie tavolate dove ci si può accomodare per mangiare qualcosa.
Assaggiamo a destra e manca (prima di giocarti i tre tickets hai la possibilità di provare quello che vuoi) e finalmente trovo un bianco che è un amore (ma che strano, è un Vermentino!). Trovata la "benzina", c'è da trovare da mangiare: Daniel mi parla delle cipolle dolci e l'idea mi alletta molto, salvo scoprire che allo stand c'è già la fila!
Quindi ripieghiamo sull'aligot, un piatto che proprio leggero leggero non è: si tratta di un formaggio di latte vaccino (tome fraiche) e patate, il tutto mescolato tanto, ma talmente tanto da risultare una sostanza collosa ed elasticissima, cui aggiungere aglio e pepe ad libitum.
Ne abbiamo presa una vaschetta a testa (avrà fatto mezzo chilo), inutile dire che ho fatto la stessa fine di quando ho voluto mangiare la raclette a metà settembre a Parigi (non vi ricordate? cliccate qui).
Una volta finita 'sta sbobbetta, non pago, Daniel va a prendere degli anelli di cipolla al coriandolo e non so che altra spezia dagli indiani, e l'ultimo bicchiere di vino a disposizione.
Finito il lauto pasto, ci solleviamo - a me sarebbe servito un argano - e ci facciamo un giretto, ci prendiamo un gelato artigianale (a proposito, due palline di gelato 4€, ma è un furto!), sentiamo un po' di musica, ci facciamo una birretta, guardiamo quelli che ballano il tango e all'una il tutto finisce.
Ieri sera, invece, nonostante si giocasse la finale dei Mondiali (io che non guardo una partita, questa data is to remember), si va a Nimes con Audrey e Andréa: cena al Le Petit Mas, dove abbiamo preso un eccellente assortimento di tapas accompagnato da un divino Tariquet bianco (ma quanto è buono 'sto vino del Sud-Ouest?).
Subito dopo, di corsa, a) perché era tardi, b) perché piovigginava, all'anfiteatro, dove c'erano i fuochi d'artificio per il 14 luglio. Nonostante continuasse a piovere un po', siamo rimasti tutti col naso all'insù a guardare le luci che danzavano al ritmo di colonne sonore di film famosi, da Amélie a Quasi Amici, con una spolveratina di James Bond e di Evita (Dont't cry for me Argentina, sarà stata una gufata?).
A fine spettacolo, scopriamo che Germania-Argentina è arrivata ai supplementari, decidiamo così di trovare un posto (riparato) dove bere qualcosa e vedere gli ultimi minuti del match. Trovato un bar davanti alla Maison Carrée, ci sediamo al tavolo e guardiamo la partita mentre aspettiamo che vengano a prenderci l'ordine. Passano i minuti, per le squadre ma pure per noi, e dopo un quarto d'ora decidiamo che è troppo. Ci alziamo per andarcene, e intanto arriva il cameriere... trop tard!
Risultato: mentre torniamo in macchina a casa di Audrey, alla radio il telecronista urla che Mario Goetze ha segnato: è il 113', la Germania si appresta a diventare Campione del Mondo per la quarta volta.
Wunderbar.
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