Aprile che passa, è ora di fare la revisione della macchina. Posso farla tranquillamente qui, in modo che nel giro di un'ora me la sbrigo? Ma certo che no, sarebbe troppo semplice! Ovviamente devo tornare in Italia, perché la revisione fatta all'estero non sarebbe valida una volta la mia Laguna rientrata nel Belpaese. Quindi mi vedo costretta a partire alla volta di Ventimiglia, appena dopo la frontiera, per avere il tanto sospirato talloncin.
Partenza ieri mattina alle 6, recupero Mlle Gatto che gentilmente mi accompagna, arrivo alle 9.30 dopo nebbia e code tra Cannes e Nizza. Nel frattempo che la macchina viene rivoltata come un calzino, ci andiamo a fare un giro per la città vecchia di Ventimiglia.
Che non è affatto come me la immaginavo: trascurata, a volte al limite dell'abbandono, ma in fin dei conti affascinante, ricca di scorci suggestivi e piena di facce rugose alle finestre (e a me le rughe piacciono, raccontano un sacco di cose). E che dire del fruttarolo che urla per strada, e comincia a vendere ad almeno 500 metri dal suo camioncino, e i metri di panni stesi alle finestre? Splendore.
Visitiamo la Cattedrale e la chiesa di S. Michele, saliamo e scendiamo per vicoli e vicoletti, ci mangiamo una pizza (e Audrey capisce che il concetto di boulangerie è solo e soltanto francese, non c'è niente da fare) e alle 11.30 andiamo a recuperare ma bagnole.
E dopo un luculliano pranzo in riva al mare al Barbone in Rock (bar-pub che fa anche ristorazione, spaghetti alle vongole e frittura mista al top), ripartiamo alla volta della frontiera francese. Visto che siamo in zona, pensiamo di andare a visitare i due siti Culturespaces Villa Grecque Kérylos e Villa Ephrussi de Rothschild tra Beaulieu-sur-Mer e Saint-Jean-Cap-Ferrat.
Si dà il caso che questi posti siano situati a ridosso di Monaco, e si dà il caso che il navigatore ci faccia passare per la strada normale invece che per l'autostrada, così ci facciamo tutta la litoranea tra paesaggi mozzafiato (e ville e auto che non sto qui a dirvi).
Visitiamo gratuitamente le due ville, ascoltando un po' distrattamente le audioguide (la sveglia alle 5 comincia a farsi sentire) e ci perdiamo letteralmente nei giardini della Villa Ephrussi de Rothschild, una goduria per occhi e narici.
Sulla via del ritorno, un po' di confusione: il mio navigatore dice sinistra, quello del cellulare di Audrey dice destra e il cartello per l'autostrada dice sempre dritto! Arriviamo così al centro di Nizza (sono convinta che avremmo potuto evitare, mannaggia alla tecnologia!), ma riusciamo in fretta a recuperare l'autostrada e quindi la retta via...
A quando il prossimo on the road, Audrey?