lunedì 30 marzo 2015

Eh mannaggia a Nimes...


Niente da fare, per ora tra me e Nîmes è amore-odio. 

Al lavoro va sempre meglio, mi sto impadronendo delle tecniche di vendita (macino combinés a gogo) e, se devo essere sincera, mi diverto pure, tra colleghi un po' sopra le righe e turisti burloni (vedi il tipo dal Tennessee che per avere un'audioguida mi ha presentato la patente di guida di Elvis Presley, o il Québécois che mi prende in giro per il mio accento in francese, ehi ma tu ti sei sentito? E giù risate).

Qualche seratina qua e là, anche se finora sono stata un po' stressata per via dei vari cambiamenti da un mese a questa parte... ma come diceva qualcuno the best is yet to come.


E infatti mi accingo a cambiare ulteriormente casa (a quanto siamo? terzo, quarto trasloco?). Non me ne abbia la mia collega nonché cara amica Audrey, ma io non sono proprio fatta per abitare in uno studio di 20 metri quadri... senza un vero letto, nonché l'accoppiata forno & fornelli (stamattina ho fatto un ragù che pensavo che la piastra elettrica venisse via con la pentola), per non parlare del ristorante portoghese davanti casa che brulica di gente chiassosa a tutte le ore del giorno (pure alle 8 di mattina, ma che ristorante è?) tranne il lunedì. 
La casa che ho trovato si trova un po' più lontana dal centro, la proprietaria mi affitta la camera nel suo appartamento ma in realtà è come se fossi sola, perché lei è presente solo 2 giorni a settimana. Dovrò prendere l'autobus per andare al lavoro, ma almeno le mie notti trascorreranno tranquille senza il ronzio del frigo accanto alla testa, e potrò tornare a fabbricarmi il ciambellone per la colazione.

E in questo marasma, oggi pomeriggio, mentre tornavo furibonda da Pole Emploi, perché non mi hanno ancora cambiato l'indirizzo dopo 3 settimane dalla mia richiesta, per poco non sono andata a sbattere con l'auto della Police Municipale, che usciva da un vialetto. 
Purtroppo il mio cervello bacato non riesce a capire che qui, al contrario che da noi, tutti, ma proprio tutti quelli che vengono da destra, sia anche il sentieruccio più insignificante, hanno la precedenza, anche se tu sei su quella che ti sembra una strada principale, ove non indicato diversamente. 
Mi hanno quindi inseguito per qualche metro, mi hanno fatto accostare, io ho detto con tutto il candore possibile di non averli visti (e in effetti lì per lì non ho manco avuto il riflesso di rallentare, tanto stavo avvelenata), mi hanno controllato i documenti e, dopo una strigliata di tutto punto (dettata forse anche dalla mia italica targa? mah), mi hanno finalmente lasciata andare... 
Inutile sottolineare che sono passata come l'Italiano medio che non rispetta le regole a casa sua, figuriamoci all'estero... e dire che io non parcheggio neanche fuori dalle strisce e attraverso la strada solo in presenza delle strisce pedonali!



giovedì 19 marzo 2015

Je n'ai pas disparu!

Miei cari lettori, non sono scomparsa ma semplicemente da quando ho iniziato a lavorare non ho avuto tregua. Professionalmente e (in)umanamente.
Ma andiamo con ordine. 

Lavorare all'Arena e alla Maison Carrée mi piace un sacco, l'équipe è fantastica, ovviamente ci sono molti più visitatori e la sera sono sfinita, ma almeno la giornata passa in fretta (a Aigues-Mortes durava un'eternità!) e ieri sera ho persino cenato al tavolo del Presidente-Direttore Generale di Culturespaces Bruno Monnier, in quanto vincitrice, insieme a Audrey e Mathilde (a pari merito con il Teatro Antico di Orange) del concorso Les étoiles de l'accueil 2014. 
Professionalmente sono molto occupata e soddisfatta. Non ho proprio di cui lamentarmi.

Ma dal lato "casalingo", un vero disastro. 
La signora dove avevo preso la camera, che tanto gentil sembrava, si è rivelata un'arpia bella e buona: non mi permetteva di fare la lavatrice ("si offriva" di farmela lei, di fatto mi obbligava a consegnarle le mie cose che lei e solo lei poteva lavare in lavatrice, ma scherziamo?), mi ha staccato deliberatamente i radiatori in camera e in bagno, dicendo che funzionavano a singhiozzo (ma ho guardato nel quadro elettrico e misteriosamente erano le due sole levette abbassate, chissà come mai???), non mi ha detto che i fornelli non funzionavano perché non è attaccata al gas (che ha un suo costo!), col risultato che mi sono ritrovata con una sola piastra elettrica da condividere con lei (alias potevo mangiare solo dopo di lei) e, dulcis in fundo, staccava di continuo la wifi perché cancerogena (ma allora perché ce l'hai????), tagliando le mie conversazioni serali. 

Così, già 2 giorni dopo il mio arrivo, le ho comunicato che me ne sarei andata. Dopo 2 settimane di sofferenze, lunghe ricerche (e x numero di visite di appartamenti) mi sono trasferita in uno studio (monolocale) di 20 metri quadri. Non mi trovo benissimo, ma almeno non ho rotture di scatole, e la sera al mio rientro non ho il magone. 
Ma la ricerca continua... andare a letto con l'aroma di steck haché nei capelli non è il top. E il bucato che dopo 3 giorni non è ancora asciutto a causa dell'umidità (nonostante il termoventilatore a tutto) nemmeno.
E la signora, che si è pure tenuta i miei soldi, nonostante la mia partenza anticipata? Ho denunciato il suo annuncio come abusivo sul sito dove l'avevo trovato, e che cacchio...

Giusto per darvi un'idea della mia disperazione, sono stata costretta ad andare a fare le mie lavatrici a casa di Audrey, che è pure riuscita a convincermi, senza troppi sforzi in realtà, ad andare a mangiare da Quick, l'equivalente francese di Mc Donald's (e voi sapete quanto io "ami" questo genere di alimentazione). Datevi un po' una regolata...
D'ora in poi, non può che andare meglio.