Niente da fare, per ora tra me e Nîmes è amore-odio.
Al lavoro va sempre meglio, mi sto impadronendo delle tecniche di vendita (macino combinés a gogo) e, se devo essere sincera, mi diverto pure, tra colleghi un po' sopra le righe e turisti burloni (vedi il tipo dal Tennessee che per avere un'audioguida mi ha presentato la patente di guida di Elvis Presley, o il Québécois che mi prende in giro per il mio accento in francese, ehi ma tu ti sei sentito? E giù risate).
Qualche seratina qua e là, anche se finora sono stata un po' stressata per via dei vari cambiamenti da un mese a questa parte... ma come diceva qualcuno the best is yet to come.
E infatti mi accingo a cambiare ulteriormente casa (a quanto siamo? terzo, quarto trasloco?). Non me ne abbia la mia collega nonché cara amica Audrey, ma io non sono proprio fatta per abitare in uno studio di 20 metri quadri... senza un vero letto, nonché l'accoppiata forno & fornelli (stamattina ho fatto un ragù che pensavo che la piastra elettrica venisse via con la pentola), per non parlare del ristorante portoghese davanti casa che brulica di gente chiassosa a tutte le ore del giorno (pure alle 8 di mattina, ma che ristorante è?) tranne il lunedì.
La casa che ho trovato si trova un po' più lontana dal centro, la proprietaria mi affitta la camera nel suo appartamento ma in realtà è come se fossi sola, perché lei è presente solo 2 giorni a settimana. Dovrò prendere l'autobus per andare al lavoro, ma almeno le mie notti trascorreranno tranquille senza il ronzio del frigo accanto alla testa, e potrò tornare a fabbricarmi il ciambellone per la colazione.
E in questo marasma, oggi pomeriggio, mentre tornavo furibonda da Pole Emploi, perché non mi hanno ancora cambiato l'indirizzo dopo 3 settimane dalla mia richiesta, per poco non sono andata a sbattere con l'auto della Police Municipale, che usciva da un vialetto.
Purtroppo il mio cervello bacato non riesce a capire che qui, al contrario che da noi, tutti, ma proprio tutti quelli che vengono da destra, sia anche il sentieruccio più insignificante, hanno la precedenza, anche se tu sei su quella che ti sembra una strada principale, ove non indicato diversamente.
Mi hanno quindi inseguito per qualche metro, mi hanno fatto accostare, io ho detto con tutto il candore possibile di non averli visti (e in effetti lì per lì non ho manco avuto il riflesso di rallentare, tanto stavo avvelenata), mi hanno controllato i documenti e, dopo una strigliata di tutto punto (dettata forse anche dalla mia italica targa? mah), mi hanno finalmente lasciata andare...
Inutile sottolineare che sono passata come l'Italiano medio che non rispetta le regole a casa sua, figuriamoci all'estero... e dire che io non parcheggio neanche fuori dalle strisce e attraverso la strada solo in presenza delle strisce pedonali!